Grattacapi giovanili

Dopo essersi ritemprato, anima e corpo, tra tulipani olandesi e canals of Amsterdam, il giovin Assessore è tornato pimpante all’ovile, forse deluso di non aver colà trovato “l’albero degli zoccoli”, prodotti in Olanda dagli “schoenmaker” (savatèini, in novese).
Ad attenderlo a Palazzo, puntuale come un treno in ritardo di almeno sei mesi, c’era il Bilancio di previsione; pare, anzi, che il documento contabile fosse contrariato, sentendosi abbandonato (in balia della minacciosa opposizione), in quanto il cerbero guardiano del documento era andato a villeggiare (in novese: gabazzare), sedotto dalla Venezia del Nord.

Forse il giovin, tra una birra olandese ed un cicchetto di jenever, aveva sperato che, in quel di Novi, tutti si fossero dimenticati del Bilancio, che, invece, era implacabilmente in attesa – si fa per dire – delle sue brillanti indicazioni, tristemente abbandonato sulla traballante scrivania, tal quale lo aveva lasciato.
Testé giunto a Novi, forse un po’ melanconico, come accade quando si torna da un piacevole viaggio, si è precipitato a rilasciare un’intervista nella quale, però, non ha affatto delineato le linee programmatiche per il futuro della città, né gli investimenti per la sua crescita, per lo sviluppo economico e per l’occupazione, in una situazione, purtroppo, di indubbio declino. Ha esordito, invece, spiegando che la spesa aumenterà per la realizzazione di manifestazioni, più o meno canore e/o costose; forse ha malinteso il suo ruolo … tali interessi si addicono maggiormente ad uno show manager che all’Assessore al bilancio. 
In una seconda intervista, il novello Robespierre (per conto terzi) ha dichiarato che: “Roberto Moro? Non l’abbiamo cambiato per una semplice rotazione fra i dirigenti, ma la scelta è stata dettata da motivazioni reali, ho sentito la mancanza di un supporto da parte del dirigente degli uffici finanziari, ho capito che stavo sbagliando a fidarmi di lui”. 
Una dichiarazione assai grave e pesante (forse suggeritagli?); parrebbe dettata dall’intemperanza giovanile e potrebbe essere rilasciata, con quattro amici al bar, davanti ad un boccale di birra (anche non olandese), ma non certo da colui che ricopre un ruolo importante.
Per chi non lo sapesse, la persona in questione ricopriva l’incarico, fino a pochi giorni fa, di Ragioniere capo, ovvero di colui che, per tanti anni, ha formulato i bilanci comunali, bilanci, si sottolinea, sempre approvati dal Consiglio comunale. Ora è stato spostato, si dice provvisoriamente, ad occuparsi di un altro settore della “macchina” amministrativa, per poi transitare ancora in un altro. Una sorta di valzer degli incarichi dirigenziali, che pare preveda ulteriori spostamenti; una rotazione, secondo le parole del Sindaco, che, ai più, sembra mortificante della professionalità delle persone. Professionalità ed esperienza per ottenere la quale tali persone hanno studiato e si sono impegnate per decenni, ma che ora viene negata (si voleva scrivere calpestata, ma pareva eccessivo).
Dunque, lo spostamento del Ragioniere capo è stato provocato da un problema di fiducia e non già da una “rotazione dirigenziale”, come sostenuto in un recente comunicato dal Sindaco.
Come diceva un noto spot pubblicitario, “la fiducia è una cosa seria”; dalla dichiarazione del “tagliatore di teste” non si comprende per quali motivi questa sia venuta a mancare, anche perché, nel caso specifico, non si tratta del latticino tipico campano.
Nel frattempo, il posto di Ragioniere capo è stato occupato da una novella dirigente, verso la quale il Robespierre ‘d Neuve, indubbiamente, deve godere fiducia. La dottoressa è impegnata con un incarico a tempo determinato per ben dieci ore settimanali; pertanto, curerà le sorti contabili del Comune nelle sole dieci ore a sua disposizione. Questo tempo a molti pare proprio un po’ esiguo per gestire l’importante documento … Con tutto il rispetto del caso, ci vorrebbe la velocità di Speedy Gonzales per gestire un bilancio tanto complesso come quello novese. Vedremo.
Certo è che l’Assessorato al bilancio è proprio una spina nel fianco della Giunta di centro-destra novese; nel primo anno aveva ricoperto l’incarico il Sommo Cabella, auto-siluratosi per lasciare il posto a Maurizio Delfino, per il secondo bilancio; ma anche l’uomo venuto dal nord se ne era andato, più o meno “spintaneamente”, per lasciare il posto all’indigeno “perché non lo avete fatto voi?”. Va da sé che, dopo una manciata di mesi di dichiarazioni sul bilancio (facciamo, faremo, è già fatto!), non si poteva subito “silurare” anche il giovin, e si rendeva necessario trovare un “capro espiatorio” per tutti i guai della Giunta Cabella, definita dal Mungitore in Consiglio comunale “incapace a governare”.

Si è forse troppo maliziosi e polemici se si sospetta che del ritardo con il quale il bilancio 2022 andrà in Consiglio comunale per essere approvato – se sarà approvato – entro il termine di fine giugno, come sancito dalla legge, verrà incolpato l’ormai ex Ragioniere capo? Ultimo, ma non ultimo, forse verrà incolpato anche dell’aumento della Tassa rifiuti 2021, aumento rinnegato per il 2022, in quanto sparito dal nuovo bilancio.
Proprio come se Lor Signori si fossero trovati a passare per puro caso – fatto che appare sempre più realistico – nell’antica contrada del Fossato, ove sorge Palazzo Pallavicini. 
A nulla servirà lo scaricabarile (come ormai fischiano anche i merli di via Cava), tecnica che pullula di esperti in quel che rimane della maggioranza.  A forza di tagliar teste, si rischia però di far la fine di Robespierre.

L’ombra del gagliardetto

A quasi un mese del centesimo anniversario dello scudetto della U.S. Novese, del “famoso” gagliardetto celebrativo non si è vista nemmeno l’ombra. Sarà pronto per il bicentenario?

Il Malalingua

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