Parco Castello, ma che ci fanno con 3,5 milioni? Serve il monitoraggio civico

È una domanda che i novesi si fanno spesso: “ma che ci fanno in castello con tutti quei soldi?”. Il Mise ha assegnato al comune di Novi la bella cifra di 3,5 milioni di euro da investire sulla rigenerazione urbana del parco castello.  Un’area in centro città di 4,3 ettari per un importo di 3,5 milioni: significa poter investire poco più di 80 euro al metro quadrato, una cifra considerevole se si pensa che si tratta di un’area verde. 

Abbiamo poche notizie di cosa realmente verrà fatto. L’unico incontro pubblico sul tema è stato fatto a giugno scorso, con ancora in carica il sindaco Cabella. Un incontro che i giornali definirono un flop, vista la scarsissima partecipazione di cittadini. 

A tenere banco in quell’incontro l’architetto genovese Enrico Frigerio, consulente del comune per la progettazione del parco. “Il progetto non c’è ancora, siamo qui per sentire le idee dei cittadini” disse Frigerio. 
I tempi erano – e sono – stretti e l’architetto annunciò la presentazione del progetto preliminare per il 10 luglio. 

Ad oggi, però, non sappiamo nulla di quanto verrà fatto. Finito il mandato consigliare, sono cessate le sedute pubbliche delle commissioni consiliari, dove di solito i progetti vengono presentati in prima istanza. 
L’unica fonte di notizie è l’albo pretorio on line, che però da qualche giorno non funziona, e speriamo che qualche informatico leggendo l’articolo ci metta mano. 

In passato all’albo sono state pubblicati due documenti. Il primo, del 10 giugno, è la determina a firma dell’architetto del comune Dario Grassi con cui si affida all’architetto Frigerio dello studio Frigerio Design Srl di Genova l’incarico di redazione del progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana area Parco del Castello per un totale complessivo di € 60.902,40 IVA ed oneri compresi. 

Nella stessa delibera si dà atto che gli “interventi previsti ricomprendono la realizzazione di percorsi ciclopedonali, interventi di miglioramento e dell’accessibilità e fruibilità, la realizzazione di nuove strutture per gli spettacoli all’aperto, la riqualificazione dell’illuminazione pubblica e un nuovo arredo urbano, nonché il recupero del patrimonio edilizio storico”. 

Il secondo documento, del 3 agosto, è la deliberazione del commissario Paolo Ponta con cui si approva il progetto di fattibilità tecnico economica di Frigerio. Il progetto, riporta la delibera, è composto da: 

– Elenco degli elaborati architettonici;
– Relazione tecnica;
– Stima dei costi di realizzazione;
– Quadro economico di spesa;
– Cronoprogramma dei lavori;
– n 8 elaborati grafici;
– Rilievo composto da n. 4 elaborati grafici e modello BIM;

La delibera dà atto che gli elaborati “successivamente all’approvazione, controfirmati dal Segretario Generale, saranno conservati su supporto digitale presso il 2° Settore LLPP”. 

Insomma, a quanto pare il progetto c’è. Magari è stato anche pubblicato, ma ce lo siamo perso. 

I cittadini, giustamente, si chiedono cosa ne sarà del parco. Un parco che i novesi amano, anche se non frequentano molto, a dire il vero. Ma i recenti tentativi della pro-loco qualche frutto stanno dando, non si può negarlo. 
Molte associazioni hanno lanciato l’allarme sull’utilizzo dei fondi del Pnrr, chiedendo che sia possibile attivare un sistema di monitoraggio civico, cioè permettere ad associazioni e cittadini di poter controllare l’avanzamento dei lavori e gli appalti. 
Per fare questo, il ministero ha attivato il sistema Regis, lo strumento unico attraverso cui le Amministrazioni centrali e territoriali interessate devono adempiere agli obblighi di monitoraggio, rendicontazione e controllo delle misure e dei progetti finanziati dal PNRR. 

Abbiamo provato ad entrare nel sistema Regis, per vedere lo stato di attuazione del progetti sul nostro territorio. Ma il sistema, anche qui come nel caso dell’albo pretorio del comune di Novi Ligure, non sembra funzionare. 

Per saperne di più sul monitoraggio civico: https://altreconomia.it/il-piano-di-ripresa-e-resilienza-finisce-sotto-la-lente-dei-cittadini/

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

3 commenti su “Parco Castello, ma che ci fanno con 3,5 milioni? Serve il monitoraggio civico

  1. Un monitoraggio civico penso sia un’ottima idea, soprattutto se eseguito da chi ha a cuore la città ed in particolare il Parco Castello.
    Si deduce dall’intervista letta su Panorama al Commissario Ponta che le linee guida del progetto dell’architetto Frigerio avrebbero il buon senso di non stravolgere il nostro polmone verde, bensì di accrescerne i valori e finalmente prevederne una manutenzione ampia ed approfondita al verde, ai locali storici ed alle vie di accesso.
    Al centro sicurezza, accessibilità e rispetto del luogo sono fattori inequivocabili.
    Ora l’attenzione di chi deve monitorare dovrà proprio questa che rimanga un luogo per tutti.

  2. Un monitoraggio civico penso sia un’ottima idea, soprattutto se eseguito da chi ha a cuore la città ed in particolare il Parco Castello.
    Si deduce dall’intervista letta su Panorama al Commissario Ponta che le linee guida del progetto dell’architetto Frigerio avrebbero il buon senso di non stravolgere il nostro polmone verde, bensì di accrescerne i valori e finalmente prevederne una manutenzione ampia ed approfondita al verde, ai locali storici ed alle vie di accesso.
    Al centro sicurezza, accessibilità e rispetto del luogo sono fattori inequivocabili.
    Ora l’attenzione di chi deve monitorare dovrà proprio questa che rimanga un luogo per tutti.

  3. Penso , che dopo una certa ora cmq bisogna chiudere , cercare di regolare l’accesso per una defecazione dei cani in maniera che la prima cosa che si sente enetrando nel Parco non sia odore di cacca ma di bosco.

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