Pd e 5 stelle, lavorate per appianare le divergenze

Mancano più di cinque mesi alle prossime elezioni amministrative e le forze politiche, pur svolgendo riunioni su riunioni, non hanno ancora assunto posizioni ben definite o le tengono riservate.

Anche se si sa per certo che l’entrata in scena, o meglio la discesa in campo del terzo polo, che si identifica nell’alleanza tra i “20 per novi” , i seguaci di Calenda e di Italia Viva, rappresenta una novità. 

Nella mattinata di sabato, al bar Clipper, il segretario provinciale di Azione, hanno tenuto una riunione per definire le posizioni che non mancheranno di produrre delle sorprese, soprattutto se si va al secondo turno.


Appaiono, o meglio vogliono dare l’impressione di avere il vento in poppa i Fratelli d’Italia che galvanizzati dal successo nazionale, ostentano sicurezza e danno per scontato un loro aderente al ruolo di candidato sindaco per la coalizione di centro destra. Restano comunque abbottonati sul nominativo, anche facendo intendere che si tratta di un professionista di notevole successo.
Parecchie incertezze ci sono anche nel partito Democratico: con il candidato sindaco ancora da venire, ma soprattutto, sembra che la collaborazione per un’alleanza con i Cinque Stelle incontri serie difficoltà anche se c’è ancora tempo per cercare di appianare divergenze che al momento sembrano insuperabili.

Intanto i problemi della città si acuiscono; il Cit è stato dichiarato fallito dal Tribunale di Alessandria. La cessione della maggioranza delle quote al socio privato non ha risolto i problemi che già prima erano complessi e la fu amministrazione di centrodestra ha contribuito ad aggravare con una cessione incauta, quanto frettolosa (opinione personale). Ma dicendole tutta la verità, la situazione amministrativa si trascinava da tempo remoto e i personaggi che si sono succeduti alla guida non hanno saputo o potuto equilibrarla.

Ciò spinge a delle considerazioni di base che pongono delle riflessioni sull’arcipelago delle partecipate locali. Possibile che nelle pieghe di quell’arcipelago non si potessero trovare le risorse per salvare un’impresa, necessaria alla mobilità urbana?
Eppure, andrebbe fatta una seria riflessione per capire se tutti rispondono effettivamente all’efficienza dei servizi necessari ai cittadini e non ad una galassia di sistemazioni di comodo? Ultimamente si è parlato dell’acquisizione della gestione del termo calore. Al momento, in relazione alle penuria di gas, appare alquanto inopportuno; è solo un aspetto, andrebbe accertato se effettivamente operano in un sistema di semplificazioni per rendere facile ed economica la fornitura dei servizi o se eccedono nell’abuso di posizioni preminenti, soprattutto dove possano vantare condizioni di monopolio.

E’ pur vero che il gruppo  produce degli utili; utili che una accorta politica poteva utilizzare per coprire le perdite del trasporto urbano che comunque ci saranno sempre, e con le bollette con le quali sono realizzati, si poteva evitare il fallimento, e non svendere. Il servizio di trasporti, per le sue caratteristiche, non avrà mai un bilancio positivo e questi utili che, in parte vanno nella disponibilità comunale, potevano salvaguardare l’azienda. Anche considerando che sono il prodotto di bollette non propriamente economiche. Per cui se la scelta politica poteva garantire il servizio, impiegando il surplus sulle bollette. Poteva essere considerata una valida scelta politica, ampiamente giustificata, in un contesto di solidarietà cittadina. Ma produrre utili per dimostrare efficienza per poi gestirli in spese volubili, risponde alle necessità comuni? Mi sembrano argomenti molto attinenti e interessanti, da sottoporre all’opinione pubblica nella campagna elettorale, che si dimostrerà molto combattiva e le proposte farlocche non sempre incantano… Se invece convincono producono guasti enormi.

I suddetti spunti di riflessione, non sono esplicitati per spirito polemico ma per contribuire a trovare un’intesa con il Movimento, affinché trovino il modo di appianare le divergenze. Presentarsi uniti alla consultazione elettorale, probabilmente consentirebbe di prevalere e scongiurare alla città ulteriori disastri, con una amministrazione, forse, meno sensibile a certe problematiche. 

1 luglio 2022: Pd, Movimento 5 stelle e solo Novi fanno cadere la giunta cabella

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Francesco Giannattasio

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