Il clima politico 

Con la presentazione delle liste, è scattato lo sprint finale, restano disponibili meno di trenta giorni per conquistare quella credibilità e fiducia degli elettori per conquistare sia l’ambita carica di sindaco che quella di consigliere comunale.

Sono oltre 200 i candidati, raccolti attorno ai sei aspiranti sindaci, tutti indistintamente sono noti e tutti, chi più chi meno ne conosciamo le caratteristiche, sufficienti per una scelta ponderata, se non supportata da convincimenti specifichi di appartenenza.

Resta comunque un’ampia varietà di scelta per un numero piuttosto esiguo di posti, solo sedici potranno ambire allo scanno comunale, più a quello più ambizioso da sindaco, il quale sarà sostenuto da dieci elementi di  maggioranza e controllato da sei di opposizione.

In apparenza, questo ampio numero di candidati è sicuramente un aspetto positivo, dimostra che c’è un’ampia partecipazione di cittadini che ambiscono ad occuparsi delle problematiche comuni, considerando che salvo il sindaco e i pochi assessori, la remunerazione è irrilevante a fronte di un impegno alquanto gravoso non privo di responsabilità .

Sotto questo aspetto va dato atto ai candidati uno spirito di servizio verso la comunità degna della massima stima e considerazione. Soprattutto vorrei porre l’attenzione su due personaggi che dal mio punto di vista sono degni di attenzione e di qualche riflessione:

a) è lodevole che un insigne cattedratico di sopraffina cultura e competenze scientifiche, non più giovanissimo, si candidi al semplice ruolo di consigliere in uno schieramento che riscuote più discredito (in generale nell’opinione pubblica) che elogi. E’ sicuramente un esempio dello spirito di servizio che dovrebbe animare chi ambisce a tale ruolo, di certo un esempio per i giovani aspiranti;

b) è altrettanto lodevole che un giovane chirurgo di cui, dal punto di vista professionale, si dice un gran bene, abbia l’ambizione e il tempo di aspirare al ruolo di sindaco, che è risaputo, è un incarico pressante, da far tremare i polsi, e per un valente chirurgo non è uno stress da sottovalutare. A meno che la passione politica sia talmente forte che giustifichi un percorso alternativo in prospettiva futura.

Detto questo il clima che si avverte nelle vie della città non è propriamente quello di una tranquilla campagna elettorale, emergono latenti rancori , recriminazioni di vario genere, di favori fatti e dimenticati in merito alla composizione delle liste e alla spinosa raccolta delle sottoscrizioni.

Ci sono contraddizioni e distinguo politiche di difficili da superare, per mancati riconoscimenti o addirittura di diatribe fuori dalle righe, incompatibilità per una formale coesione per gestire la formazione di una maggioranza; di questo se n’è avuto ampia dimostrazione nella passata amministrazione che ha portato alla prematura interruzione del consiglio comunale e non è stata più ricomposta, tanto è vero che ha originato un revival di avvicendamenti con cambi di posizione, alcune molto consolidate che molto fanno discutere. C’è da sperare che non si ripeta?

Resta il fatto che persiste un legame di diffidenza tra gli schieramenti che rende il clima elettrizzante e porta a comportamenti scomposti, sopra le righe per fatti marginali che con un poco di buon senso si possono ricomporre.

Mi sono addentrato in quello che si può considerare la miseria umana , può essere giustificata tra sospetti e dispetti nel confronto personali, ma assumono una diversa valenza quando vengono evidenziati da personaggi che ambiscono alla gestione pubblica, il cui obiettivo non dovrebbe essere l’attacco astioso all’avversario o al compagno di percorso ma rivolto ad una visione politica d’insieme, alla quale tutto deve essere assoggettato, e tutto deve essere valutato in prospettive politica sul percorso della realizzazione del programma. Programma che se lo si vuole realmente realizzare richiede visioni intelligenti e lungimiranti e percorsi di alleanze condivise. Rinchiudersi in nicchie non porta da nessuna parte.

Signori candidati , state affrontando una banale campagna elettorale il cui obiettivo è comune: “il bene di questa magnifica città”. Consideratevi degli avversari che vogliono raggiungere lo stesso obiettivo e non dei nemici, a meno che non intendiate prepararvi per rafforzare i belligeranti in Ucraina?

A parte le battute, signori aspiranti sindaci, decidetevi a fare un confronto pubblico sarebbe un modo esemplare e intelligente per dimostrare le vostre potenzialità e convincere gli scettici, che sono tanti, tantissimi, che possedete cuore e mente per meritare la leadership. Possibilmente su tre quattro argomenti, importanti d’interesse comune, uno potrebbe essere quello già introdotto dal prof. Andrea Vignoli, sui luoghi abbandonati.

In tal modo, almeno, ci incoraggiate a non disertare le urne, dandocene una convinta motivazione.

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Francesco Giannattasio

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