La ghigliottina

Si continuano a “sgranocchiare” i diversi programmi elettorali dei candidati Sindaci.  Un tema “intrigante” è quello relativo alla gestione degli impianti sportivi novesi che, come si ricorderà, fu da subito casus belli della ex maggioranza di centrodestra, la quale, in forza del mito “la rivoluzione del buon senso” – oggi ridimensionato in “speranza”, sempre l’ultima a morire -dal nipote dell’ex Sindaco,voleva “decapitare il Comitato SportinNovi dalla gestione degli impianti stessi.

L’arcaico strumento, però, si è inceppato ogniqualvolta un “ruspante rivoluzionario” ha tentato di attivarlo: infatti una manina di centrodestra (tutto fatto in casa, come gli gnocchi (*)), inseriva una zeppa nelle scanalature della macchina infernale, così l’esecuzione è sempre stata rimandata. 

Il “buon senso”, considerato che gli impianti sportivi sono frequentati da migliaia di novesi,avrebbe voluto che si agisse con judicio, ma la “rivoluzione” non poteva attendere. Tuttavia, i “Robespierre” della Frascheta sono sempre stati costretti (da loro stessi medesimi) a rinviare “sine die” l’esecuzione; c’era chi ritardava l’evento, ma, soprattutto, chi, impaziente, attendeva la caduta della testa del Comitato, poiché, si diceva, fosse pronto a sostituirlo, incurante del fatto che la gestione era a carico di volontari (ovvero, persone non pagate); qualcuno, dunque, era convinto di poter lautamente guadagnare dalla operazione, per la serie “piatto ricco, mi ci ficco”.

In verità, la mannaia della “luison” (da non confondersi con la “Luisona” del “Bar Sport” di Stefano Benni) ha decapitato, politicamente, l’allora Assessore allo Sport, sospettato di essere colluso con gli sportivi novesi. Costui poi è trasmigrato verso altri lidi elettorali, al centro, senza la destra. Il suo successore è stato continuamente tormentato dal tema fino alla dipartita dell’alloraGiunta Cabella, senza cavarne un ragno dal buco; anch’egli poi è trasmigrato, però a destra, lasciando il centro. In tutto questo andirivieni qualcuno ha pensato fosse il caso di installare apposite frecce direzionali per accompagnare le “disinteressate trasmigrazioni …

Riflessioni sui programmi dei candidati, in ordine di apparizione sulla scheda elettorale.

Prima considerazione è che tutti, più o meno, valutano lo sport come una delle pratiche necessarie per la crescita ed il benessere dei cittadini. Diverse invece sono le posizioni, sempre S.E.&O., in merito alla gestione di tali impianti, oggetto di numerose discussioni negli anni trascorsi. 

Nel programma della “Signora a cinque stelle” non si sono trovati riferimenti alla gestione degli impianti sportivi. 

Invece il duo “Usato sicuro” dichiara esplicitamente che l’esperienza di SportinNovi e della Consulta sportiva è un bagaglio prezioso, da valorizzare.

Lo “speranzoso” nipote dell’ex Sindaco afferma, previo un confronto con le società sportive, di volere un nuovo sistema di gestione degli impianti. Quel “nuovo” sembra negare ciò che, in maniera seria, è stato fatto in passato, ma dai leghisti osteggiato: la ghigliottina è sempre pronta?

Il “barbuto” terzo polista si dice favorevole alla gestione di SportinNovi, riproponendola.

Nel programma della “Signora in azzurro” non abbiamo trovato riferimenti. Si potrebbe pensare ci sia lo zampinodi colui che, da sempre (perché non riconoscerglielo?), ha osteggiato il Comitato; anzi, più che di zampino, si potrebbe parlare (in latino maccheronico) di digitus longus (medio, alzato verso il soffitto) del Consigliere uscente, ma non entrante, forse in perenne attesa proprio della “scomparsa” del Comitato SportinNovi. E’ singolare tale omissione nel programma elettorale, in quanto nella compagnia è presente pure il Mungitore, che tanto si era speso, evidentemente SOLO a parole, nella difesa del Comitato suddetto.

Infine, l’unico candidato a Sindaco “Avvocato”, sostiene che occorrerà riorganizzare un non meglio definito Consorzio delle Società Sportive, definito un dettaglio per il quale vorrebbe due persone (chissà poi perché due?) retribuite, e si immagina non con la “patacca” (valuta, ormai così definita dal volgo, che vorrebbe istituire).

(*) riferimento culinario; ogni allusione a persone e cose è del tutto causale.

Non si può fare come gli struzzi

Si è anche andati a scoprire le modalità con le quali i diversi candidati intendono affrontare il tema immigrati che, secondo i dati ufficiali dello scorso 23 gennaio, in città sono poco meno di quattromila: su 27.565 residenti.

Ecco come vorrebbero affrontare il problema, sempre S.E.&O, qualora eletti, i diversi candidati, poiché non si può far finta di niente o, peggio, nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Si ricorda, per onore di cronaca, che la Giunta Cabella aveva abolito lo sportello immigrati per poi ripristinarlo, dopo vibrate proteste, sebbene in piccolissima parte. 

Sempre in ordine di apparizione sulla scheda elettorale.

La “Signora a cinque stelle” scrive nel suo programma di accoglienza ed integrazione degli immigrati, ma non parla dello sportello immigrati.

Il duo “Usato sicuro” scrive che, in un’ottica di inclusione, deve essere ripristinato lo sportello immigrati.

Lo “speranzoso nipote dell’ex Sindaco” parla di inclusione, ma non parla di immigrati, tantomeno di ripristinare lo sportello (mica può smentire il nonno!). 

Anche il “barbuto terzopolista” scrive di inclusione, ma non parla, in particolare, di immigrati.

Pure la “Signora in azzurro” parla di inclusione, ma non di immigrati e, tanto meno, di sportello.

Infine, “l’unico Avvocato” candidato Sindaco nulla scrive sul tema; gli sarà finito 

l’inchiostro della penna.

E’ ovvio che, quando si parla di inclusione, la si indica per tutti; ma gli immigrati sono tra le fasce più deboli della comunità, per questioni culturali e di vita vissuta, lo sportello li aiuterebbe a vivere meglio. Non sarà che taluni candidati non parlano di immigrati nel timore di perdere consensi? O forse perché una parte di loro non ha diritto al voto? Eppure vivono in città, e costituiscono il 14,36% della popolazione.

AAA Cercasi

Cercasi orologio di lusso di nota marca svizzera già immortalato al polso di un noto candidato in manifesti elettorali, ora scomparsi. Chi lo avesse trovato è pregato di consegnarlo brevi-manu all’interessato o anche ad uno stretto parente. La lauta ricompensa consiste in una copia del manifesto suddetto (autografata da colui che era stato fotografato con il prezioso “anlorju”). Cercasi anche una vecchia clessidra da polso (meglio se impolverata) oppure, in alternativa, un orologio ad acqua, sempre da polso, alimentato dal torrente Scrivia, per iniziativa di recupero immagine. Astenersi perditempo.

Teatri e osterie

Si comunica, onde evitare confusioni, che sia nei teatri che nelle osterie, normalmente, si entra sobri. Si precisa altresì per chi abitualmente non frequenta i teatri che, solitamente, si assiste allo spettacolo in stato di sobrietà, anche perché durante le rappresentazioni non vengono somministrati alcoolici, men che meno champagne. Chi frequenta osterie, invece, può perdere in sobrietà, affogando i propri dispiaceri, le speranze e gli incarichi perduti in qualche “litrozzo” alcoolico. Sia nei teatri che nelle osterie non si possono prendere a calci gli stipiti delle porte e arredi in genere. Nelle osterie, di norma, quando non si è più sobri si viene allontanati anche con calci nel deretano; nei teatri, di norma, non è prevista tale evenienza poiché nessuno oserebbe presentarsi in condizioni di scarsa sobrietà, salvo casi estremi non contemplati nel “bon ton”.

In questi ultimi casi, ripetiamo non contemplati, gli interessati che non fossero nelle condizioni di sobrietà per recarsi a teatro, possono rimanere a casa, spaparanzati sul divano, continuando ad assumere alcoolici e scalciando, a piacimento, i propri suppellettili.

Nei casi, ripetiamo ancora una volta non contemplati, vale comunque il famoso detto: “chi rompe paga e i cocci sono i suoi”.

Tour primaverile

La redazione de “Il Moscone”, riunita in seduta plenaria e in video-conferenza con le redazioni di New York (sarà questa una parola straniera?), Mosca e Pechino, con voto unanime e in via del tutto eccezionale, ha deciso di offrire ai dismessi, nostalgici della “scomparsa” Giunta Cabella, una visita guidata nella vecchia sala Giunta di Palazzo Pallavicini, anch’essa ormai dismessa. Nella suddetta sala gli intervenuti potranno prendere visione del Decreto 25 luglio 2022 del Presidente della Repubblica, con il quale è stato sciolto il Consiglio Comunale di Novi Ligure. Va da sé che anche Sindaco ed Assessori sono stati dismessi (o, se si preferisce, rottamati).

Il Malalingua

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