Il libro sul comodino: dialogo con sorpresa tra lettura e novesità.

“Eravamo quattro amici al bar, che volevano cambiare il mondo, destinati a qualche cosa in più, che a una donna ed un impiego in banca“, così cantava Gino Paoli nel lontano 1991, un ritornello che risuona oggi nella mia testa mentre penso a come sia nata l’esperienza de “Il libro sul comodino”.

Invece di quattro eravamo molti di più, eravamo nove, magari non tutti amici, qualcuno neppure si conosceva, ma ognuno di noi era lì per uno scopo, pensare e realizzare un’iniziativa che avesse due caratteristiche fondamentali: diffondere cultura, soprattutto di tipo letterario, lettura e scrittura su tutte, e farlo costruendo un dialogo tra chi a Novi è nato e porta la sua città nel cuore, e chi Novi la abita e la vive tutti i giorni, provando ad amarla nonostante tutto.
Amore per la cultura e amore per la propria città sono stati, quindi, fin dall’inizio gli elementi comuni a questi nove amici, rimasti poi in sei, quelli «che ancora hanno voglia di cambiare il mondo»; cioè, a loro basterebbe cambiare qualcosa di Novi e della voglia di aggregare gli abitanti intorno al tema culturale. Lo ammetto, un po’ di mania di grandezza all’inizio c’è stata, tanto che per diverso tempo le idee si suono susseguite in un continuo brainstorming ma senza riuscire a concretizzarsi in qualcosa di realmente fattibile in tempi brevi e senza costi (due elementi direi non secondari di cui tenere conto).
A forza di confronti, scambi, questo sì, questo no, questo perché sì e perché no, qualcuno si è stufato, qualcuno è stato costretto per forze di causa maggiore e qualcun altro ha fatto scelte diverse determinate da impegni pregressi, pur manifestando tutti sempre un appoggio incondizionato, questo va riconosciuto.

Ma ecco che i nostri sei prodi, un giorno, sono arrivati ad un’epifania sollecitata dall’unico componente maschile del gruppo. Si sa, gli uomini sono più concreti, immediati, «bando alle ciance, veniamone a una»; così, le cinque donzelle, che tutto sono meno che donzelle, sono state folgorate sulla via di Damasco e in men che non si dica tutto il gruppo ha prodotto ciò che vedrete accadere a partire dal 21 settembre, un giovedì al mese alle 18.30, presso (e in collaborazione con) la nostra Biblioteca.

Di cosa si tratta? Di un momento di ben-essere, vorrei definirlo così, poiché quell’ora sarà un antipasto letterario in cui ciò che verrà soddisfatto sarà il palato culturale, la curiosità letteraria e l’orgoglio di appartenere a questa nostra città. Tutti aspetti che aiutano a stare bene con se stessi e con gli altri, in primis con i personaggi novesi conosciuti sia dentro che fuori città, che hanno raggiunto importanti traguardi professionali facendo conoscere Novi anche al di fuori o che dentro la loro città sono diventati punti di riferimento culturale e affettivo: attori, giornalisti, medici, insegnanti ecc. che ci parleranno del loro libro del cuore.

Sarà quindi un dialogo con la popolazione su un libro a loro caro, quel libro che viene riletto e nel quale ognuno può rivedere se stesso ritrovando a volte consolazione, a volte incentivo nei momenti di difficoltà, quel libro che si ama perché è proprio quello e non un altro e che in quei giovedì i nostri ospiti proveranno a raccontarci.

Annunceremo gli ospiti con apposite schede di presentazione sui nostri canali social Instagram @il_libro_sul_comodino_a_novi e Facebook Il libro sul comodino a Novi, mentre i libri saranno svelati solo nelle serate, anzi, giocheremo con il pubblico a indovinarli, per poi tirarli fuori dal cassetto del comodino, proprio quei libri che i nostri ospiti porteranno con sé. Perché ogni libro è parte di noi, un oggetto unico e insostituibile che porta incisi i segni del nostro essere, così come questa esperienza porta scritto sopra i nostri nomi: Andrea, Benedetta, Daria, Elena, Giada e Graziella vi aspettano.  

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Daria Ubaldeschi

Un commento su “Il libro sul comodino: dialogo con sorpresa tra lettura e novesità.

  1. Ben vengano iniziative lodevoli come questa, che indubbiamente possono dare uno stimolo in più ad apprezzare il piacere della lettura. Bravi!

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