La Pernigotti porta a Cremona la ricetta originale del torrone alla novese

Si sta svolgendo a Cremona la 26° Festa del torrone. Tra gli sponsor principali dell’evento la nostra Pernigotti, che partecipa per la prima volta a questa importante manifestazione. 

Ricordate quando nel 2016 l’amministrazione turca della Pernigotti aveva deciso di rimuovere l’insegna aziendale che da sempre troneggia in cima ad un palazzo del centro? Per evitare la rimozione si mobilitarono molti cittadini, perché quella insegna rappresentava anche al storia della città. 
È proprio nel segno della sua storia novese, che per la prima volta quest’anno la Pernigotti partecipa alla manifestazione di Cremona. Infatti, per volontà del suo nuovo direttore vendite, il novese Gianluca Cazzulo, Pernigotti ha portato a Cremona una chicca storica: la ricetta originale del torrone novese, risalente al 1709, e fornita all’azienda dall’ex Sindaco, e appassionato storico locale, Lorenzo Robbiano

La ricetta novese originale prevedeva: miele vergine, libbre 40; mandorle di Spagna, numero 35; chiari di uova, numero 75; zucchero fioretto, dracme 10.

La Pernigotti nasce a Novi nel 1860 e tra i suoi prodotti più prelibati c’è sempre stato il torrone, assieme -all’inizio – con la mostarda.  Fino al 1995 l’azienda è stata proprietà della famiglia Pernigotti, che la cedette poi al gruppo Averna che a sua volta nel 2013 la cedette al gruppo turco Sanset, della famiglia Toksöz. 
Fu sotto i turchi che la Pernigotti finì in una crisi che pareva irrimediabile. Oggi, grazie ad una nuova compagnia societaria e nuovi dirigenti, la Pernigotti è tornata ad essere una delle eccellenze nazionali della produzione dolciaria. 

La ricetta originale (gentile concessione di Lorenzo Robbiano. In alto la ricetta del torrone di Alessandria, sotto quello di Novi

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Moscone

Un commento su “La Pernigotti porta a Cremona la ricetta originale del torrone alla novese

  1. Quindi arriva la conferma che il vero torrone novese non ha le nocciole, ma le mandorle.
    La Pernigotti lo produsse a lungo, e molto buono, si chiamava RUSTEGO, quello “vero” aveva l’ostia da un solo lato e veniva rifinito a mano sul nastro trasportatore. Era una linea semiartigianale che venne smantellata dai primi distruttori del marchio, gli averna, che producevano invece torroncini morbidi tutto zucchero decisamente più economici e scarsi per qualità, ma forti per marketing.
    Con le proprietà “foreste”, la Pernigotti venne poi privata anche del settore dei preparati per gelateria, in cui era leader e che portava fatturati e reddito, oltre che posti di lavoro.
    I turchi hanno dato la botta finale. Appiccicando etichette storiche a prodotti scadenti made in turkey.
    Ora, tramite i benetton e il fondo finanziario americano, con l’unificazione alla “casa madre” Witor’s con sede a Cremona, si riparla di Novi Ligure.
    Una curiosità: quante linee stanno producendo torrone in viale della Rimembranza? e quante assunzioni sono state fatte? sono dati che non si leggono mai, ma sono quelli che contano davvero. .

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