“La bellezza salverà Novi”: dicembre mese di bilanci

Finalmente, con la nuova amministrazione Muliere, di centro sinistra, l’interesse culturale è ritornato a concentrarsi sui contenuti delle proposte e, non soltanto sull’intrattenimento fine a se stesso.
Le associazioni di volontariato sono tornate a far rete con le iniziative del Comune,
Nel nostro caso, con i “Laboratori d’arte” siamo lieti di aver ripreso una fattiva collaborazione, ormai ventennale, con la biblioteca civica, ed, in particolare, i laboratori proposti dalla D.ssa Molinari hanno avuto grande successo. Il maestro Andrea Chiappino, ha tenuto corsi di acquerello e pittura sui sassi per bambini e ragazzi e, recentemente, nell’ambito dei laboratori dell’avvento, la ceramista Anna Cesura ha insegnato loro a modellare delle decorazioni natalizie. I giovanissimi sono stati tanti e tutti interessati ai temi proposti.
Questi, sono solo alcuni “assaggi” di quei laboratori che da 22 anni la ns. associazione tiene presso il Centroincontro di via M.te di Pietà, Palazzo ex M.te di Pietà, s.n. Abbiamo incominciato guidati da alcuni pittori novesi: Nello Borromeo, Santo Pizzamiglio, Roberto Bonafè, Gianni Torchia, Lucis, Ilio Chendi e successivamente i docenti: Patrizia Borromeo, Roberto Pochettini, Davide Disca e Giancarlo Provendola, solo per citarne alcuni.
In tutti questi anni una costante è rimasta: lo stupore dinnanzi all’arte.
Nessuno degli allievi, adulto o bambino, è rimasto indifferente al più piccolo segno tracciato sul foglio. Una nostra associata mi disse “Non pensavo che con una matita si potesse fare tanto!”. È lì che sta la magia dell’arte. E si ripete da quando i primi uomini tracciarono nelle caverne le sagome degli animali, che cacciavano per sopravvivere, sino ai murales di Bansky, dei giorni nostri, passando per Dürer, Michelangelo e Picasso.
È quel “tanto” che ci arricchisce la vita, che, per una combinazione di stimoli fisici e psichici, come ci spiegano gli studiosi, crea piacere, gioia di cui abbiamo tutti bisogno per vivere in armonia con noi stessi ed il mondo.
Anni fa, una sociologa, di cui non ricordo il nome, venne invitata da “Noviterzapagina”, associazione che, tuttora, si occupa di rilanciare il centro storico, per suggerire delle proposte contro il declino del cuore cittadino. Ci descrisse le strategie di Quebec city, che seppe rinascere, dalla crisi in cui era caduta, grazie alla scelta di proporsi come centro culturale, turistico tra i più belli del Canada.
La nostra vicinanza con l’outlet che ha falcidiato il commercio cittadino dovrebbe indurre Novi a cambiare fisionomia, distinguersi con prodotti enogastronomici del territorio, che sono un’eccellenza italiana, ed attirare produttori di beni ecosostenibili, insomma diventare il capoluogo del consumo consapevole.
Nel frattempo, Novi dovrebbe copiare le “Vetrine in Luce” di Gattinara espandendo il progetto, già iniziato con l’esposizione di quadri, in alcuni negozi ormai chiusi del centro.
Come iinsegna Oscar Farinetti cibo e cultura, in cui non siamo secondi a nessuno, dovrebbero essere tra i settori trainanti della nostra economia.
Da troppi anni si sta rimandando l’apertura di un museo civico. La sede è già disponibile, al.piano nobile di Palazzo Pallavicini dove, anni fa, è iniziato, un lavoro di riordino delle opere donate, negli anni al comune, a cura degli artisti novesi: Casarini Pietro e Luciano Fasciolo. Il Dr. Mino Cascarino, possiede, inoltre, delle foto storiche della città che potrebbero completare ed integrare l’archivio Mori digitalizzato dalla Fondazione Acos con l’aiuto degli studenti dei licei novesi.
Anche uno spazio relativamente ristretto, grazie alle tecniche multimediali, può diventare un museo moderno. Poppy Posillipo, poco prima di lasciarci, esaminando il libro “Arte figurativa nel novese fra 800 e 900” a cura dei massimi esperti novesi: Dr. Franco Barella, maestro Alberto Boschi ed il Dr. Dino Molinari, mi espose le sue idee in merito, come al solito, geniali.
Alcuni pensano che il museo sia la tomba dell’arte. Non è così se lo si intende come un centro di incontro culturale, inclusivo, dai bimbi, ai ragazzi, sino ai meno giovani con sale, laboratori, ristoro.
Insomma un museo in cui si va per incontrarsi, per un caffè con un cioccolatino e magari innamorarsi. Poi, per coronare un grande amore, proprio in Palazzo Pallavicini, c’è la sala di gala perfetta per un matrimonio! (pare che, per quelli celebrati qui, ci sia una percentuale minima di separazioni).
Guardare un quadro, un reperto storico, oppure un video che spieghi ai nostri nipoti che quei sassi lungo la ferrovia a Serravalle hanno accolto, al tempo degli Etruschi, la nostra culla “Libarna” potrebbe essere un’ opportunità che i visitatori ma anche i novesi aspettano.
Qualcosa comincia a cambiare a Novi. Un ristorante ed una vineria sono nati nei luoghi più belli del centro storico, altri si sono ampliati. Due studi artistici, ed una sala espositiva, gestita dall’artista Anna Gatto, sono attivi in via Marconi.
Novi avrebbe bisogno di alberghi. Perché qualche mecenate o gruppo di mecenati, non investe nel recupero del collegio San Giorgio, prima che cada a pezzi, trasformandolo in Hotel?
Ecco aperto il libro dei sogni di una piccola associazione, la nostra, nata per la volontà di un uomo che rimpiangiamo spesso perché mancato troppo presto, il professor Rodolfo Mauro e che, con il lavoro costante mio (Vilma Borra), di Fiorella Cacciabue, Silvia Siri, Luisa Murtas è ancora attiva ed in espansione.
Vi aspettiamo per scoprire la vostra vena artistica. Basta un foglio ed una matita!
Buone feste a tutti.


  1. Molto bello e intenso. Grazie. Continuando la tua riflessione credo che nessuno, a nessun livello e di nessuno schieramento, dovrebbe…

  2. Grazie per questa testimonianza alla signora Borra. Bisognerebbe rendere più consapevoli i giovani e tutti coloro che hanno la memoria…

  3. Continuo a non capire perché continuare a chiedere alla Meloni di dichiararsi Antifascista? È un po’ come chiederle di festeggiare…

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Vilma Borra

2 commenti su ““La bellezza salverà Novi”: dicembre mese di bilanci

  1. Bravissima Vilma, una carrellata di immagini sparse nel tempo dell’Arte, nuove proposte e tanta Passione per il nostro Territorio. Un Museo sarebbe strabiliante come aggregazione culturale per tutti, sarebbe condivisone del Bello e Cibo per l’anima.

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