I maestri dell’annuncio

Da appassionato della politica seguo le vicende che quotidianamente le fonti di informazione ci propinano ormai da mesi.  La politica senza più dibattiti è solo comunicazione vuota di contenuti, eppure i sondaggisti, nuova categoria di comunicatori del pensiero dei cittadini altro non possono fare se dire bene o male di questo o quel partito, ci propinano ogni settimana di quanto si è spostato, questione di decimali, indietro o in avanti questo o quel partito o il gradimento di questo o quel personaggio.

Il metro di giudizio in mano ai cittadini deriva dagli annunci televisivi a senso unico, dal carrello della spesa e dalle bollette relative alle utenze più che raddoppiate, dagli annunci di aumenti di pensione che nessuno vede, dalla bocciatura del salario minimo, delle parcelle su visite mediche private che hanno preso il sopravvento sulle prestazioni del servizio sanitario nazionale, un tempo esempio e vanto italiano nel mondo. di queste tematiche poco o nulla sui giornali.
Tradotto in soldoni ascoltare comunicati strumentali e, spesso, fasulli e fare l’unica cosa che ci è rimasta… pagare e tacere. Stiamo peggiorando la nostra condizione, il ceto medio sta sparendo, la povertà sta aumentando, le finanze e la distribuzione di beni e servizi nelle mani di pochi centri di potere. Nel frattempo ricompaiono, come vecchie ipoteche che pensavamo scadute, fantasmi del passato.  

Per ora è solo un timore ma, come ha detto il sindaco Rocchino Muliere nella recente manifestazione relativa alla giornata della Memoria..”non bisogna dare nulla per scontato”.  Ma per non farci mancare proprio niente ci sono poi citazioni e titoli buttati là con eccesso di disinvoltura. Faccio un esempio, il “Piano Mattei” per l’Africa. Mi risulta che Mattei fu partigiano combattente e, in tempo di pace, grande fautore della ricerca energetica alternativa al monoplio delle “Sette Sorelle”. Mattei era anche amico di Stalin anche se non è mai stato provato alcunchè su  presunti accordi di ricerca di equilibri di mercato. Vedere rispolverare il nome di Mattei da parte di personaggi dell’attuale destra mi pare un poco grottesco. Sono gli stessi che intendono rimodellare la struttura costituzionale.

Non intendo affermare che siamo di fronte ad un nuovo pericolo “fascista”, i nostalgici sono sempre esistiti dalla Liberazione in poi, con o senza saluti romani, ma assistere all’annuncio di modifica della Costituzione con tanto di modifica di poteri tolti al Capo dello Stato per trasferirli al capo di governo da parte di chi un tempo inneggiava a Mussolini come impareggiabile statista, e non è la sola, mi fa un poco rabbrividire.
Il predecessore di Meloni alla guida della destra tal Gianfranco Fini, pupillo di Almirante, aveva a suo tempo convocato un congresso a Fiuggi per sancire l’abiura verso il fascismo e la nascita di una destra democratica e liberale. Così si decidono le linee politiche, in modo democratico e chiaro, mentre oggi a fronte di pressanti richieste di chiarimenti in merito a certi rigurgiti la risposta è la peggiore di tutte, il silenzio.
Allora non posso che ricordare quello che ancora oggi ricordano, da vecchi, molte famiglie. Lo zio di mia moglie, Bianchi Rinaldo fu ucciso ai piedi della salita di Lerma da una pattuglia di nazisti insieme a Nattano e Roncati e lasciati insepolti.  Entrambi i nonni Bianchi Giuseppe e Oltracqua Pasquale deportati il primo a Mauthausen il secondo a Linz. Per rispetto di tante famiglie che hanno vissuto drammi di questo genere funesto mi sono sempre aspettato, da socialista liberale, una evoluzione politica che non si è mai consolidata nel rispetto del lavoro, della dedizione, della partecipazione, della responsabilità, dell’etica. Sono presupposti che ci hanno accompagnato per alcuni decenni e, con il dettato dei Padri della Costituzione, ci hanno accompagnato verso un benessere. In questa epoca dove la politica si riduce alla autoreferenzialità e alla denuncia dell’avversario è difficile, quasi impossibile concedere fiducia al buio.

Costanzo Cuccuru – referente di Novi Ligure di Azione,

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Costanzo Cuccuru

Un commento su “I maestri dell’annuncio

  1. da chi è stato candidato in FI e poi Lega, assessore della Lega di Cabella e Perocchio e grande anticomunista, leggere queste parole che forse non ha mai pronunciato neanche quando era assessore socialista insieme ai comunisti fa un certo effetto… Si capisce che “il modo ancor m’offende” e che quello che ha subito da Cabella e Perocchio sia stato di gravità enorme sia sul piano politico che su quello personale. I novesi però alle recenti elezioni hanno comunicato a Costanzo Cuccuru un messaggio chiaro: basta.
    Queste professioni di antigovernismo sono un po’ tardive. Avrebbero avuto un senso vent’anni fa.

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