Poveri noi

Di fronte al terribile raid di Hammas in Israele e al dramma di Gaza, non sappiamo far altro che tornare alle dispute nominalistiche, tipo Sorbona o ai vaneggiamenti pseudoaristotelici tipo Don Ferrante di fronte alla peste che non esisteva secondo lui e infatti ne morì. E’un genocidio! No, la Treccani alla voce genocidio dice.. Allora consultiamo il Devoto Oli e perché no lo Zanichelli o lo Zingarelli, l’Accademia della Crusca. Ma che genocidio, sono solo crimini di guerra, meno male! Ma no forse è un eccesso di legittima e sacrosanta legittima difesa. E via così. E poi la ricerca della proporzionalità della reazione di Israele; bel problema.

Anche il cauto e saggio Cardinal Parolin è stato bacchettato dall’Ambasciata Israeliana per una sua dichiarazione, definita regrettable. L’Ambasciata poi chiarisce: sapete il comunicato è stato scritto in inglese (non potevano scriverlo in italiano, visto che siamo in Italia?), e regrettable è stato reso con deplorevole, andava forse meglio tradotto con sfortunata. Ma come, sfortunata? Ognuno giudichi un po’ come vuole. Sfidare il ridicolo parlando di Vicino Oriente ci vuole un bel becco.

Ci sono più di 25.000 morti, tra i palestinesi e i miliziani di Hamas, più i circa duemila del raid in Israele, più un numero imprecisato di vittime nei territori occupati di cui poco si parla, moltissime le donne e i bambini, le città della striscia sono un cumulo di macerie, gli ospedali distrutti, i confini con l’Egitto chiusi, i profughi non possono fuggire come Mosè e il suo popolo, dividendo le acque del mar Rosso. Mi chiedo come possa sopravvivere quella massa di disperati. Lo vediamo tutti i giorni in immagine, è tutto vero. Come diceva Giovanbattista Vico: Verum ipsum factum, ovvero, “la verità e ciò che è fatto sono tutt’uno”: l’uomo può conoscere solo ciò che da lui è fatto, e solo in questo modo può conoscerne l’esatta genesi. Un bel suggerimento, che potremmo traferire nella nostra riflessione con un po’ disinvoltura forse, ma utile per capire la genesi appunto di questo disastro.

Trovi chi lo vuole una parola per ciò che accade, i fatti sono questi. Quei pochi giovani che protestano con le bandiere della Palestina, sono ovviamente spalleggiatori di Hamas, antisemiti e negazionisti; anche gli imbrattatori sono -terroristi, gli eco-terroristi, e via così. Passato San Remo, torneranno a farci vedere il balletto dei potenti del mondo che si affannano a correre di qui e di là senza ottenere nulla, tragiche marionette. Poi in qualche modo finirà, per esaurimento di uomini da uccidere e case da distruggere e si saranno accumulati altri millenni di odio. Per ora compensano la nostra colpevole indifferenza le centinaia di volontari che operano e muoiono ogni giorno nella striscia, anche al posto nostro. Abbiamo smesso, mentre viviamodi“coltivare la nostra umanità”.

Ha ragione il Bardo: la vita dell’uomo “è una storia raccontata da un idiota, pieno di suono e di rabbia, che non significa nulla”.

PS: L’Istituto Gastini di Genova ospita alcuni bambini palestinesi con i genitori. Hanno bisogno di tutto. Chi vuole può chiamarmi al 349 1288418.

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Giacomo Orlando

Un commento su “Poveri noi

  1. Tranquilli.
    Una bella fiaccolata con i melonisti in onore di uno che teorizzava la pulizia etnica contro i musulmani e passa tutto

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