Un errore enorme dire addio a Dolci Terre di Novi

È proprio il caso di dire che anche sulla promozione del territorio questa amministrazione sta completamente perdendo la bussola. Non mi riferisco alla ruota panoramica, anche se penso che definirla come “grande attrattiva per il turismo in Città” significa non avere la benchè minima idea di che cosa significa la promozione turistica  di Novi, anzi così dicendo si prendono in giro cittadini, e soprattutto i commercianti. 

Mi riferisco in particolare al vero e proprio affossamento della più importante rassegna enogastronomica del basso Piemonte, ovvero Dolci Terre di Novi. Ricordo ancora che durante la prima ed unica rassegna che ha avuto luogo durante il mandato di questa giunta molti amministratori (ed ex) di centro destra si vantavano che la loro fu una edizione “record di presenze” (poi un giorno mi spiegheranno forse come fecero a dirlo), mentre invece iniziarono ad aumentare le tariffe per gli espositori, infatti già all’epoca ce ne furono decisamente meno rispetto agli anni precedenti. 
Praticamente quella dell’amministrazione è di fatto una bocciatura del Distretto novese, che è stato  per anni punto di riferimento e di forza per la promozione del territorio e che ha contribuito a creare il contenitore dei prodotti De.Co (Denominazione Comunale) tutti presenti proprio a Dolci Terre, tra i quali vanno ricordati il bacio di dama di Novi, la Birra di Pasturana, i ceci della Merella, gli amaretti di Voltaggio, il raviolo di Francavilla Bisio, il mais ottofile Tortonese (ma prodotto in località Merella).
Ma già lo si era capito nel primo discorso di Andrea Sisti da assessore quando, tra le tante cose, il Distretto non venne nemmeno citato.
Ne stiamo avendo una ulteriore dimostrazione negli ultimi mesi, con accordi sui quali il Consiglio comunale non ha mai affrontato una discussione nemmeno in apposita Commissione. Accordi dove sembra che si tenti di valorizzare altri territori, come Tortona, e ne è la prova il fatto che si parli di rassegne come “Assaggia Tortona” e “Assaggia Novi”, che andrà con tutta probabilità a sostituire per l’appunto Dolci Terre di Novi, mandando al macero anni di lavoro sulla promozione del nostro territorio. 

Insomma, se la triade Cabella-Perocchio-Sisti andasse ad Alba , con tutta probabilità lavorerebbe per cancellare anche la fiera del Tartufo magari per sostituirla con la Fiera dei fiori e Vini di Carignano.

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Luca Patelli

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