La privatizzazione in sanità già avviata da tempo nell’indifferenza generale

Mettiamola così. Camminavo nella passeggiata con il mio cane, quando due amici, piuttosto sull’incazzato, mi hanno esternato il loro stupore e la loro indignazione per quanto avevano appena letto sui giornali: l’appalto di alcuni servizi dell’Ospedale di Tortona al privato. Non so quali, non so con quale programmazione. Di questo se ne potrà parlare se lo si vorrà. Intanto dico che qualcosa è comparso in passato sia sulla stampa locale che in rete perché il fatto era in preparazione da tempo e molti ne erano a conoscenza; evidentemente tra il disinteresse generale.

Anche le sollecitazioni presso i nostro politici locali sia a sinistra (si fa per dire) che a destra, per un incontro pubblico sul tema sono cadute nel vuoto. C’è come una grande reticenza a parlare di questi temi, o meglio non se ne vuol proprio parlare.

Ricordo che stiamo parlando di Sanità; se la vogliamo mettere solo sul venale un settore dove ballano circa 120 miliardi di finanziamento annuo; non parliamo poi del significato politico e etico del Servizio Sanitario Nazionale, che dovrebbe essere “equo e universale”, in ossequio all’Art 32 della Costituzione, riferimento ormai del tutto trascurabile, infatti il sistema ormai non è più né equo né universale.
Lo stesso, l’appalto di servizi, è già da tempo operante presso l’Ospedale di Novi, in settori tra l’altro strategici e estremamente delicati ed anche questo era stato segnalato. Anche qui nessuno ha battuto un colpo.
Mi permetto un umile consiglio: lasciamo perdere per un attimo cosa faranno Renzi, Calenda, il Movimento 5 Stelle (o quale sub-unità dello stesso?) Grillo, la Signora Gelmini (memento i neutrini!!!), il Grande Berlusca, la X MAS, proviamo a chiedere ai nostri concittadini cosa ne pensano, se sanno cosa significhi appaltare un servizio medico in un ospedale pubblico, se sanno quando costa e soprattutto se sono contenti di tutto questo.

Per carità tutto lecito, solo ci dicano cosa vogliono fare: pubblico o privato, e non ci vengano a parlare lorsignori – come si diceva una volta- di complementarietà, integrazione eccetera, eccetera… Tutta fuffa.

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Giacomo Orlando

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