“Sgranocchiando” i programmi elettorali

A questo mondo c’è sempre qualcosa da imparare, ad esempio, “sgranocchiando” i programmi elettorali presentati dai diversi candidati alla carica di Sindaco nelle prossime elezioni, per capire i desiderata di ciascuno sul tema della gestione del ciclo dei rifiuti e, in particolare, sul termovalorizzatore. 

Si ricorda che questo fu uno “scottante” tema di discussione in Consiglio comunale, tanto che l’Assemblea cittadina aveva votato all’unanimità (quindi anche il centrodestra e, in particolare, la Lega: lo si tenga presente, poiché non è un dettaglio) un ordine del giorno proposto da Partito Democratico e 5Stelle che congelava l’idea propugnata dallo “speranzoso” nipote del Sindaco, all’epoca segretario cittadino della Lega, il quale, nonostante la votazione negativa, aveva continuato a promuoverne la realizzazione, unitamente al suo fido scudiero, presidente temporaneo del CSR, Consorzio Servizi Rifiuti (si ricorda inoltre che il Presidente suddetto era stato nominato dall’allora Sindaco Cabella, che, con tale mossa, entrambi avevano svuotato di significato ed importanza il ruolo del Consiglio comunale). 

Si rammenta ai candidati tutti – anche a coloro che entreranno a far parte di Consorzi dei Comuni – che il Consiglio comunale è l’organo sovrano per eccellenza nel decidere gli indirizzi di governo di una città. 

L’attivismo dello “speranzoso” nipote dell’allora Sindaco (per non irritarlo si dirà che non aveva alcuna delega formale sul tema), al tempo aveva fatto arrabbiare il Mungitore, il quale lo aveva accusato di esercitare pressioni su Acos, perché – secondo quanto si raccontava – commissionasse il progetto dell’impianto. L’azienda, però, non aveva obbedito, e certo non per fare un dispetto al nipote dell’ex Sindaco, ma per non buttare quattrini … nel w.c., popolarmente detto cesso (rettifica necessaria anche per non incorrere in sanzioni con l’uso di parole straniere). Se “i sogni son desideri”, tuttavia non poteva essere il desiderio di un Consigliere comunale a dettar legge, né tantomeno quello del nonno, pur essendo egli, temporaneamente, Sindaco. 

Si ricorda nuovamente che le “manfrine” del centrodestra novese sul tema rifiuti – nessuno escluso (compresi i protestanti, da non confondersi con i seguaci di Martin Lutero, ma con quelli del laico Mungitore) – sono costate parecchi soldini (per non dire soldoni) ai cittadini novesi: la raccolta differenziata è partita con due anni di ritardo e la tariffa puntuale è rimasta nel dimenticatoio di Cabella & Co. Pertanto, nessuno del centrodestra, allora unito, può affermare: “Io non c’ero, e se c’ero dormivo, sognando di non esserci”.

S.E.&O.

Ma perché rimestare sul passato? Anche se, in vista del voto il 14 e 15 maggio, rimembrare non fa mai male … Ora si guardi al futuro.
S.E.&O. (italianamente parlando, salvo errori ed omissioni), si sono esaminati i programmi dei diversi candidati sul tema in questione.
Commenti in ordine di apparizione sulla scheda elettorale. 

La Signora a 5 stelle”, coerentemente con la posizione assunta mesi fa in Consiglio comunale, dichiara la sua contrarietà alla costruzione del termovalorizzatore; così dicasi per il duo “Usato sicuro” della coalizione di centrosinistra, sempre in coerenza con la posizione assunta all’epoca.

Lo “speranzoso” nipote dell’ex Sindaco, manco a dirlo, si dichiara favorevole alla realizzazione dell’impianto, in “leggera”contraddizione con il voto espresso a suo tempo in Consiglio comunale; probabilmente, mentre alzava la mano per votare la mozione, pensava che tale voto fosse uno scherzo.

Il “barbuto” terzo polista pare trovarsi in mezzo al guado, esprimendo tanti se e altrettanti ma; si potrebbe dire un po’ di qua e un po’ di là, forse sì, ma anche no.

Non si è trovato alcun riferimento all’impianto nel programma della “Signora in azzurro”, la quale, dopo aver dichiarato in diverse parti del documento di essere sensibile ai temi ambientali, non parla però del termovalorizzatore: parrebbe voglia tenersi le mani libere sul tema. Ovvero la Porta aperta. Non si sa mai, in futuro potrebbe ritrovarsi nuovamente alleata con i cugini leghisti. 

Non si sono trovati riferimenti al termovalorizzatore neppure nel programma dell’unico Avvocato candidato Sindaco, già Repubblicano italiano, che, forse, pensa alla libera Repubblica ‘d Neuve con tanto di moneta ruspante, da alcuni già soprannominata “patacca”.

Meditate gente, meditate.

Un tram chiamato desiderio

Se a qualcuno fosse sfuggito l’evento, è bene segnalarlo. Colei, di antica stirpe democristiana, che nel 2019 fu eletta nella lista di Forza Italia, dissociatasi sulla famosa delibera del CIT, proposta dall’Assessore in quota Lega e poi trasmigrata in Fratelli d’Italia poiché poco (o niente?) considerata dagli Azzurri, dopo mesi di silenzio è ricomparsa in pubblico, ma con nuova veste, griffata Lega. Si è esibita in qualità di valletta nella conferenza stampa nella quale il nipote dell’ex Sindaco si è presentato alla città come candidato a sostituire il decaduto nonno, in continuità con l’anziano parente e non certo per continuità dinastica. Taluni affermano che l’ondivaga Signora, prima del 2019, volesse iscriversi al Partito Democratico: sarà poi vero?

Mai come in queste elezioni si sono viste trasmigrazioni da una lista all’altra, da un partito all’altro. Mai si sono visti endorsement (italianamente “sostegni”) di personaggi che, da uno schieramento, sono passati ad un altro, con balzi da far impallidire l’esperto in trasmigrazioni, nonché anziano carrozziere, oggi splendente nel firmamento stellato, ma non candidato. Il quale, fermo ed immobile” nelle sue convinzioni e in coerenza con se stesso, trastulla tutti con le sue fulgide elucubrazioni su come dovrebbe far politica la sinistra, ma anche la destra. Avrà, finalmente, trovato la pace … stellata.

È pur vero che solo gli sciocchi non cambiano mai idea, ma in molti dei casi esaminati i salti della quaglia si possono definire incomprensibili, talora animati da rancori personali o, forse, da promesse che non sempre potranno essere mantenute.

Anche se con la caduta del muro di Berlino sono state cancellate le ideologie, a certe persone è caduta la coerenza, quel “misterioso”concetto che indica la logica costanza nel pensiero e nelle azioni. Agendo in questa maniera, la politica può apparire agli elettori “Un tram chiamato desiderio” (cfr. opera del 1947 di T. Williams), dal quale si sale o si scende, a piacimento. 

Però, poi non ci si lamenti se i livelli di astensionismo al voto sono tanto elevati da far paura.

“Precedentemente”

Sull’ormai nota pagina di un social network, finalmente, dopo alcune settimane, è stata modificata la definizione di “Assessore” presso il Comune di Novi Ligure di un giovane che ricoprì la carica per una manciata di mesi, in quella più corretta: con “precedentemente” Assessore ecc. ecc. Meglio tardi che mai. Selfie-man, invece, è stato video-immortalato, la scorsa settimana, davanti ad un lavoro pubblico in corso, come se fosse ancora, Assessore. Anche lui se ne faccia una ragione, fu precedentemente Assessore. Entrambe decaduti una decina di mesi fa.

P.S.: Tanto per chiarire. La qualifica di Avvocato, ad esempio, si acquisisce dopo aver affrontato i diversi esami, quella di Assessore si ottiene per nomina e non è a vita, si decade per revoca sia essa dovuta per decisione del Sindaco, oppure, per trascinamento, quando quest’ultimo decade, come nel nostro caso. Non c’è bisogno di fare particolari studi in giurisprudenza.


Fantastico Concorso “Salto della quaglia”

Il Moscone, per celebrare il 900esimo giorno della sua comparsa sul web, indice un (demenziale) concorso con ricchi premi e cotillons, distinto in due sezioni.

I partecipanti alla prima sezione dovranno individuare i candidati al Consiglio comunale trasmigrati da un partito ad un altro, documentando l’esodo con le relative motivazioni, da ricercarsi attraverso articoli di stampa, preferibilmente pubblicati dal Moscone stesso. È gradita documentazione fotografica.

Nella seconda sezione dovranno essere indicati coloro che, pur non essendo candidati, sostengono un partito o una coalizione, sulla quale, non molto tempo addietro, avevano detto peste e corna.

I lavori delle due sezioni dovranno essere recapitati alla redazione, in busta sigillata con saliva (sigillo fondamentale per poter confrontare il DNA dei vincitori, pena l’esclusione dal concorso), entro e non oltre le ore 24:00 del giorno 12 maggio p.v. 

Premi in palio

Il vincitore della prima sezione otterrà in premio una gita nella ridente località denominata “Grattarina”. Il premio è comprensivo di trasporto della Ditta Pedibus calcantibus”,si svolgerà in ambienteclimatizzato dalla temperatura naturale (in caso di pioggia munirsi di ombrello e/o impermeabile e galosce).Pranzo al sacco, bevande incluse, seco-portato dal vincitore, il quale potrà essere accompagnato anche da familiari ed amici che godranno delle medesime, eccezionali condizioni. Il ritorno avverrà in serata, con lo stesso mezzo di trasporto. No monopattini.

P.S.: si consiglia di munirsi di plaid, sul quale poggiare le terga durante il parco desinare. Eventuale pennichella: spesa a carico della redazione del Moscone.

Il vincitore della seconda sezione otterrà una copia cartacea a colori (da stampare su carta tipo pergamena, a cura del vincitore) del primo articolo de “Il Moscone”, datato 11 novembre 2020, introvabile. Il vincitore sarà autorizzato ad incorniciare il premio (preferibilmente con cornice in radica) a proprie spese.

Premi di consolazione: un intero giro panoramico intorno alla Fontana del Muto, in piazza Dellepiane.

Il Malalingua

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il Malalingua

2 commenti su ““Sgranocchiando” i programmi elettorali

  1. Si cominci a chiamare le cose col proprio nome: INCENERITORE, che è parola più onesta e chiara della più aulica e ipocrita parola “termovalorizzatore”. Tanto la sostanza è la stessa.
    Ricordo un potente ex-ambientalista convertito sulla via del TAV strenuo fautore dell’inceneritore. Come tutti quelli che per indicazioni spesso esterne, da torino, genova, spinetta o castelnuovo scrivia hanno via via sposato lo scempio cittadino.
    Inutile dire che Novi non ha necessità di fare da fogna per tre regioni, per genova o torino. Inutile dire che ci guadagnerebbero solo loro e i soliti titolari degli appalti, a portarci a casa anche quelle migliaia di camion di rumenta, quei fumi pericolosi, quelle polveri a rischio per la qualità dell’aria e della vita dei novesi, e quell’assurdo consumo di risorse idriche in tempi di grave carenza (sì, della vorace necessità di acqua per quegli impianti tutti tacciono da sempre)
    Novesi che MAI sono stati interpellati in proposito.
    Novesi che potranno esprimere il loro insindacabile parere sul proprio destino futuro soltanto con un referendum cittadino che gli consenta di rispondere con chiarezza ad un semplice quesito:
    “Cittadini di Novi Ligure, volete un INCENERITORE a pochi metri dalle case in cui vivete con le vostre famiglie? SI o NO?”
    Sarà mia personale cura, come più volte detto, aiutare a raccogliere le firme per dare modo alla città di esercitare il proprio diritto a scegliere.
    Non ho teatri o appalti milionari a disposizione, nè ricchi stipendi da autoassegnarmi, ma lo farò coi mezzi a mia disposizione. La coerenza e la consapevolezza che il BENE COMUNE deve prevalere su miserabili interessi personali e di bottega.

  2. Egregio signor malalingua:
    io non contemplo la necessità di nascondermi dietro un ad uno pseudonimo per pubblicare le mie elucubrazioni, la considero un dovere di correttezza verso l’elettore e anche verso il direttore

    lo stesso dicasi con la politica, che è una questione di elaborazione del pensiero verso traguardi non per tutti e non di convenienza personale. Per cui La invito a ritirare le sue insinuazioni.
    Le rammento, qualora l’avesse dimenticato che la seconda amministrazione Lovelli , stava rischiando di finire anticipatamente se :un transfuga non l’avesse soccorso e sempre in quella amministrazione, il grande Oreste Soro fece di tutto per realizzare il bruciatore dei rifiuti e solo un consigliere si espose sostenendolo con apposita relazione agli atti. ( il coraggio delle idee non è da tutti)

    Un’ultima precisazione, signor Malalingua tanto per chiarire: con le mie elucubrazioni, non trastullo , non intendo insegnare niente a nessuno , tanto meno a dei partiti che hanno tutto di suo , basta aspettare come disse il saggio .

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