Quanta ipocrisia dietro al “caso Butti”

Sia chiaro, non ho nessuna intenzione di difendere l’ex commissario cittadino di Fratelli d’Italia, Alessio Butti. Quanto ha scritto sabato sulla sua bacheca Facebook è  inqualificabile, vergognoso. Almeno per il mio modo di vedere. 

Precisazione necessaria: Butti ha dichiarato di non aver scritto quel post, e che ha subito una manomissione del suo profilo. Comunque, il senso di quanto voglio dire, non cambia. 

Il post di Butti

Io sento tanta, tantissima ipocrisia nelle condanne che Butti sta ricevendo dalla sua parte politica. Perché credo che quanto scritto da lui, invece, sia pienamente condiviso da molti politici, e da molti elettori, di destra.  A Butti “è scappata la vacca nel prato”, come si suol dire in questi casi, nel momento peggiore. Il giorno prima del voto amministrativo, e lo stesso giorno del pride in Alessandria. 

Siamo di fronte ad una destra reazionaria, che fa quotidianamente leva sugli istinti più bassi, e lo vediamo nelle azioni che mette in campo. 
Quando a Novi la giunta leghista chiuse il centro informazioni immigrati, molti si arrabbiarono. Giustamente, ci mancherebbe. Ma non c’era nulla di cui indignarsi: un leghista che chiude un servizio del genere, fa semplicemente il leghista, che è precisamente quello chi si aspettano i suoi elettori. Nulla di cui stupirsi. 

Così come credo non ci sia nulla da stupirsi quando si scopre che un esponente di Fratelli d’Italia è omofobo. Mi fa indignare invece lo scaricabarile che tutti i “suoi” sono stati pronti a fare. 
La battaglia che Meloni e i suoi stanno facendo contro le cosiddette famiglie arcobaleno, cos’è se non omofobia? 
L’epurazione della rai da parte dei giornalisti non allineati (vedi Fazio), così, se non fascismo?

Meloni nel 2008 ha  definito  il gay pride una “manifestazione raccapricciante”. Nel 2020 ha attaccato la protezione agli immigrati omosessuali provenienti da paesi in cui è reato, perchè “non ci vuole un genio per vedere che domani noi avremo flotte di barconi battenti bandiera arcobaleno”.
“Sì alla famiglia naturale, no alla lobby LGBT! Sì all’identità sessuale, no all’ideologia gender! Sì alla cultura della vita. No all’abisso della morte. Sì all’universalità della Croce. No alla violenza dell’Islamismo. Sì ai confini sicuri. No all’immigrazione di massa. Sì al lavoro della nostra gente. No alla grande finanza internazionale” ha detto in Spagna nel 2022. 

Gli italiani l’hanno sentita e l’hanno votata. 

Ecco, a me paiono tanto ipocriti quei politici che oggi scaricano Butti per aver detto quello che in molti di loro pensano, sono solo abbastanza furbi da non scriverlo su Facebook. Politici che pubblicamente si dicono contrarissimi all’omofobia, ma che nella realtà del loro operato lo sono eccome. E molti italiani, li applaudono. 

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

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