Quella primavera del ’76, il mio vestito a fiori e Carlo Abbado.

Era una sera di aprile del 1976. Assistevo, al Politeama Italia di Novi Ligure, con Mauro, ad un concerto di musica classica diretto dal maestro Claudio Abbado. Fu un’esperienza unica. Sino ad allora, avevo consideraro quel tipo di musica desueta e noiosa. Non era così. Dal vivo era un’emozione unica.

L’evento era organizzato dagli amici della Musica di Novi Ligure tra i quali Leonida Regoli che aveva fissato un incontro con il Maestro e noi ragazzi della Fgci (Federazione Giovanile Comunista Italiana). La cosa sarebbe stata gradita al già celebre direttore vista la sua appartenenza politica.
Volevo offrire un mazzo di fiori al maestro Abbado senonché, il giorno del concerto, i fiorai di Novi erano chiusi ed io non trovai modo di procurarmeli. Rimasi mortificata, avrei potuto provvedere il giorno prima all’acquisto ma non ci avevo proprio pensato. Quando lo dissi al Signor Regoli, con la sua aria bonaria, mi rassicurò: “sarà la tua presenza l’omaggio floreale”. Avevo un vestito a fiori che si intonava al colore dei miei occhi, la bellezza dell’asina (avevo 18 anni) e l’opportunità di stringere la mano ad un uomo così importante (anche molto affascinante) mi confortò.
Quella stretta di mano la ricordo ancor oggi, salda e decisa come quella delle persone che segnano la storia di noi comuni mortali.
Claudio Abbado, come altri musicisti noti in tutto il mondo, impegati in tournée italiane alla Scala di Milano, venne a Novi grazie all’interessamento di Carlo Capriata, musicista novese, contrabbasso nell’orchestra della Scala di Milano, uomo di raffinata cultura, attivo nella divulgazione dell’arte musicale con gli “Amici della Musica” di Novi Ligure, leader sindacale per la CGIL alla Scala, ed amico di Claudio Abbado.


Erano gli anni in cui un sovraintendente, alla Scala, illuminato come Paolo Grassi, socialista, promuoveva la musica anche nei luoghi di lavoro.
A Novi fece la propria parte un’ amministrazione di sinistra che credeva nell’importanza della cultura in tutte le sue sfaccettature. Sosteneva, inoltre, anche la programmazione teatrale del circolo Italsider.
Indimenticabile lo spettacolo “La vita di Galileo” di Brecht messo in scena da Strehler con Tino Buazzelli.

La mostra

Oggi finalmente Novi ricorda con una bella mostra, visibile fino alla fine del mese di ottobre, presso la biblioteca civica il musicista e divulgatore Carlo Capriata. La mostra è stata inaugurata dal sindaco Rocchino Muliere e dalla signora Lina Capriata, vedova Barella, che ha ricordato la dedizione di tutta la sua famiglia alla musica: il padre con lei e i due figli aveva fondato un’orchestra di jazz.
Per Carlo la musica diventò una passione talmente forte che gli permise di dimezzare i tempi di studio del violoncello (da 8 a 4 anni) e di sostenere nel medesimo giorno sia l’esame all’accademia che la prova alla Scala ottenendo in entrambi i casi pieno successo.
Solo oggi, grazie anche a questa bella mostra, visitabile durante l’orario di apertura della biblioteca, curata dalla signora Soatto e l’artista Anna Gozzo nella parte grafica si celebra questa persona tanto speciale quanto schiva. Ho cercato una foto di Carlo Capriata negli anni 70/80 ma neppure i parenti più stretti la possiedono.
Oggi, che Novi ha restaurato il bellissimo teatro storico, perfetto per acustica ed ambientazione, sentiamo il bisogno di soggetti che, in maniera volontaria, si adoperino per divulgare la musica ed la prosa.
Senza nulla togliere all’attività dei direttori artistici, spesso, il loro costo affossa i bilanci delle stagioni teatrali anche se c’è il tutto esaurito ad ogni spettacolo.
Insomma la ricerca della qualità in economia.
Grazie ancora a Carlo Capriata per averci fatto conoscere tanta bellezza. Se non avessi avuto l’opportunità di sentire “i mostri sacri” che, grazie a lui si sono esibiti a Novi, la vita di tanti provinciali come me, sarebbe stata più spenta.

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Vilma Borra

2 commenti su “Quella primavera del ’76, il mio vestito a fiori e Carlo Abbado.

  1. Il suo intervento mi ha commosso : ho avuto la fortuna anch’io di esserci , giovane … altri tempi. Ricerchiamo Qualita’ …. ripartiamo dalla Qualita’

  2. Sono una cara amica di Nadia …mi chiamo Bruna e Nadia e la sorella della Wilma……devo dire che l’articolo di Wilma mi ha commosso a tal punto che mi sono scese le lacrime….la semplicità nella scrittura e le espressioni linguistiche del suo articolo..mi ha portato col pensiero alla bellezza della nostra gioventù del nostro vivere semplice e dei veri valori che i nostri genitori ci hanno trasmesso….sono molto in ar.onia con Wilma anche se ho avuto una sola occasione di vederla ……mi conforta che i suoi valori portati Vanti con gioia mi auguro che arrivino al cuore di tante persone buone per far si che tante guerre finiscano nella PACE di tutti i popoli…BRAVA WILMA

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