Canto di Natale

È cominciata la seconda parte del mese che ci conduce alla notte magica della Natività. È una data speciale, unica per la Cristianità, particolarmente coinvolgente anche per la maggior parte dei non credenti.

Aleggia un clima di festa, la gente si riversa per le strade e nei sfavillanti negozi, in un via vai per l’acquisto di regali e lo scambio di auguri. Le città sono vestite a festa, sfavillanti addobbi di luci colorate e non manca il caratteristico e tradizionale albero.  Speriamo che la magia di bontà del particolare momento, induca chi può, a depositare qualcosa per più poveri, in modo che nessuno si senta abbandonato.

E’ innegabile che il periodo che ci conduce alla notte della Natività, si contraddistingue da un clima di euforia pacifica: la bontà e la generosità, prendono il sopravvento, ci riportano ai ricordi dell’infanzia, i sentimenti più nobili prendono corpo. La ricorrenza rappresenta il momento magico: si riuniva tutta la famiglia dai vecchi genitori. I nonni ci raccontavano la novella dei Re Magi e la sacralità del Natale, attorno al presepe. C’erano regali per tutti, seppure di irrilevante valore.

Erano le nostre famiglie Matriarcale/ Patriarcale, nelle quali sostenersi era un dovere. Oggi pur avvertendo ancora la magia del momento da credente, c’è sconcerto dallo spirito puramente commerciale e soprattutto dall’ipocrisia del nostro sistema,  coinvolto in comportamenti guerrafondai, dove migliaia di bambini vengono sterminati, per motivi che nulla hanno a che fare con la magia con il quale vogliamo rappresentare la  natività.

Ma quello che è drammatico, direi surreale, è che a commettere queste stragi è quel popolo che si vanta di essere il prediletto di Dio, a cui tutto si permette. E’ un popolo non nuovo a questo orrore, se ben ricordo ha trucidato tutti i neonati, nati il giorno della Natività pur di sopprimere Colui che ha segnato il tempo.

Sembra proprio che la storia debba ripetersi, infatti l’ingegno umano progredisce in modo sempre più efficiente per realizzare strumenti estremamente potenti, per eliminazioni generalizzate. Sapendo che utilizzandone solo una piccola parte delle ingenti risorse, si potrebbero nutrire e curare milioni di bambini. Le masse umane trucidate, vengono classificati in numeri propagandistici, nel quale qualsiasi forma di umano orrore non deve disturbare le coscienze del cosiddetto popolo civile, in modo che viene accolto con indifferenza; mentre su singoli atti criminali si scatenano notiziari a ripetizione dando corso all’indignazione diffusa.

A nulla è valso il famoso romanzo del canto di Natale di Charles Dickens, nonostante oltre 200 milioni di copie vendute, edito nella metà del XVIII secolo. Il più famoso romanzo allegorico che pone l’attenzione sullo sfruttamento delle classi più deboli, che venivano schiavizzati dall’ingordigia del guadagno .
Così va il mondo, arriveremo al limite della crudeltà?
Godiamoci questo magico momento, a tutti i migliori auguri di un mondo migliore e auguriamoci che nel nostro piccolo resti un poco di solidarietà disinteressata, nello spirito del Natale.

“Canto di Natale”

Questo piccolo, amatissimo libro è un un’opera immortale, capace di mantenere inalterata nel tempo la fragranza della propria magia e del proprio spirito. Lo spirito del Natale.

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Francesco Giannattasio

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