Quel saluto anacronistico e grottesco

La Cassazione ha deciso a sessioni unite, riconoscendo quindi l’importanza del caso, sul saluto romano, 2024 e siamo ancora qui. C’è la legge Scelba – 20 giugno 1952!- dice la Cassazione a disciplinare la materia; in corso di celebrazioni si può fare, chissà poi perchè, vedremo le motivazioni come si suol dire.

Per quanto riguarda la ricostruzione del partito fascista, se la vedano caso per caso i tribunali ordinari. Buona fortuna, mi sembra una bella lavata di mani pilatesca. Un noto giornalista apparentemente non di dx  e a mio giudizio abbastanza imbarazzante, in prima serata ha definito il saluto romano anacronistico – anà, contro e kronos tempo- fuori  tempo; che tempi sono i nostri, quale vento soffia in Europa con una destra -destra sempre più forte?
Grottesco Treccani dice: bizzarro, paradossale, che muove il riso senza rallegrareStimolante questa ultima definizione, cioè posso anche sorriderne, ma non per questo non mi preoccupo, non me ne rallegro, anzi… Penso che il nostro volesse semplice dire folclore. Può darsi ma mi permetto di dissentire. Anacronistico e grottesco sarebbe nel 2024 un Senatore della Repubblica che si presentasse in Senato con laticlavio, come Cicerone. Il saluto romano è qualcosa di più. È  un gesto carico di significati, anche cupi,  fortemente simbolico con chiari riferimenti a periodi storici che ben  conosciamo dell’ Italia, della Germania e della Spagna, non tempi felici. 

In un bel saggio, con qualche ambiguità secondo me, dello storico inglese Ian Kershaw Hitler e l’enigma del consenso, Economica Laterza, a pagina 128 e passim si legge: “Il culto del Furher permeò in un modo o nell’altro tutti gli aspetti della vita del Terzo Reich. Così ad esempio nel luglio del 1933 venne imposto agli impiegati pubblici di esprimere con un gesto visibile la loro lealtà, pronunciando come formula di saluto “Heil Hitler”, divenuto obbligatorio nel movimento nazionalsocialista fin dal 1926. Neanche l’infermità fisica esonerava da tale obbligo, se la mano dx era invalida, bisognava alzare la sinistra (si, il grottesco spesso abita queste tragedie n.m). Con il crescere dell’influenza nazista nelle scuole, anche gli insegnanti presero a formulare il saluto al Fhurer prima di iniziare le ore di lezione.

…La formula di saluto Heil Fhurer, un gesto visibile di appoggio al Fhurer, costringeva ad un frequente segno di identificazione con il regime anche in coloro che erano poco convinti; rifiutarsi di salutare, infatti, specialmente in una riunione pubblica o in un raduno di massa, richiedeva una buona dose di coraggio.

Quindi il saluto romano come gesto fortemente identitario, come segnale di fedeltà assoluta non ad un ideale ma ad un capo infallibile e onnipotente, un mezzo per controllare e punire i dissidenti, un forte richiamo a un passato recente con il quale, evidentemente, non abbiamo fatto i conti. Può essere folclore, ma non ne sono convinto.

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Giacomo Orlando

Un commento su “Quel saluto anacronistico e grottesco

  1. Si, non è mai voluto fare i conti.
    Lo hanno fatto ovunque, perfino in Germania.
    Tranne che qui e negli USA. E si vede sempre più chiaramente.
    Sandro lo aveva sempre saputo, ma le furberie di palmiro e alcide impedirono la pulizia. E il 22 giugno del 1946 fu l’inizio della nuova fine.
    Gloria solo a Santa Libera.

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