Guerra, l’Italia viola l’articolo 11 della sua Costituzione

Stiamo vivendo un periodo storico molto preoccupante, perché si parla di guerre. Scrivo guerre perché non dobbiamo dimenticarci che al mondo al momento ci sono 170 conflitti, non solo in Ucraina e in Palestina, ma cito alcuni stati come il Congo, la Somalia e lo Yemen uno dei paesi più poveri del mondo arabo, dal 2014 convive con una guerra civile che, ha ucciso più di 100mila yemeniti dall’inizio del conflitto. 

Le modifiche che il Parlamento sta discutendo, rischiano di svuotare la legge 185 del 1990 “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”.

Lo Stato italiano da allora è vincolato a essere trasparente e a regolamentare il commercio delle armi. La legge, infatti, impegna il governo a non vendere armi a Paesi in cui c’è aperta violazioni dei diritti umani, dittature, regimi autoritari coinvolti in conflitti armati o la cui politica contrasta con i principi dell’articolo 11 della costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”.

L’Italia è uno dei principali produttori di armi da guerra come fucili mitragliatori, oltre che di pistole da difesa personale e fucili. Dove vanno le armi che produce l’italia? Nel 2022, il nostro primo acquirente è stata la Turchia, con 598 milioni, poi segue Israele.. Così facendo.a mio avviso stiamo violando palesemente l’articolo 11 della nostra costituzione.
La pace non è solo l’assenza di conflitto armato, ma un stato di armonia, giustizia e rispetto reciproco tra tutti i popoli e le nazioni. È un traguardo da perseguire costantemente, un impegno che richiede la partecipazione di tutti, dalle istituzioni internazionali ai singoli individui.
La pace non è un lusso che possiamo permetterci solo in tempi di prosperità, ma una necessità vitale per il progresso e la sopravvivenza stessa dell’umanità.
Dobbiamo lavorare insieme per affrontare le radici profonde dei conflitti, che spesso risiedono nella povertà, nell’ingiustizia sociale, nella mancanza di rispetto per i diritti umani e nella mancanza di dialogo e comprensione reciproca.
Ogni gesto di solidarietà, ogni atto di compassione, ogni sforzo per la giustizia contribuisce a costruire un mondo più pacifico e prospero per tutti.
La pace non è un obiettivo utopico, ma una meta concreta che possiamo raggiungere se ci impegniamo con determinazione e perseveranza.
Robbiano Laura PRC

Ti è piaciuto questo articolo? Offrici un caffè con Ko-Fi

Segui il moscone su Telegram per ricevere una notifica ogni volta che viene pubblicato un nuovo articolo https://t.me/ilmoscone

Moscone

Un commento su “Guerra, l’Italia viola l’articolo 11 della sua Costituzione

  1. Le Ragioni vanno ricercate negli accordi stipulati (accettati) dal Generale Castellano a Cassibile e ratificati con il trattato di pace di Parigi del 1947.

    È ora di dire le cose come stanno, siamo un “protettorato” userei un altro aggettivo ma… non è adeguato al contesto.
    Ad ogni modo non abbiamo alternative se non di assoggettarci alle politiche imposte dagli USA. Redattore,
    So che sei persona di cultura, allora vai leggerti la biografia e annesse dichiarazioni della Sig.ra Victoria Nuland e troverai la risposta, che probabilmente non piacerà a molti, ma è l’amara verità. Do una piccola anticipazione è la “famosa” signora del celeberrimo “Fuck UE”…
    Anche la Germania avendo subito la debellatio nel 45 è tenuta ad obbedire… anche autodanneggiarsi, vedi i gasdotti North Stream…
    Siamo stati degradati al rango di “Iloti” inutile prendersi in giro o perdersi in disquisizioni filosofiche sul dettato costituzionale… è già stato calpestato in ogni modo.
    Avendo buona conoscenza dell Ambito Militare ti dico anche che la Russia ha già vinto, e sono quasi certo che l offensiva premerà su Odessa, togliendo l’accesso al mare e riducendo l’Ucraina ad uno “Stato” disfunzionale come accadde all’Austria- Ungheria nel 1918.

Comments are closed.

Torna su

Contact Us