Cit, le ragioni dell’opposizione Dem

Si è tenuta ieri pomeriggio presso la sede del Pd di Novi Ligure la conferenza stampa convocata dal gruppo consigliare dei democratici per Novi per spiegare le ragione che hanno indotto i consiglieri del gruppo a lasciare la sala al momento del voto, facendo mancare i numero legale viste le 4 assenze tra le file della maggioranza. Il capogruppo Simone Tedeschi, insieme ai consiglieri Muliere, Patelli, Moro e Lolaico, ha spiegato le motivazioni. 

«Ieri sera abbiamo scelto di far mancare il numero legale in consiglio per due ragioni collegate alla delibera del cit in esame. A maggio era stata portata in consiglio comunale una delibera funzionale alla vendita del Cit ad un soggetto privato. Una delibera che non ci convinceva, perché mancava di un piano economico (business plan) che mettesse in chiaro le necessità finanziarie dell’operazione industriale e i livelli occupazionali che sarebbero stati garantiti. Non ci convinceva neppure l’ipotesi di smembramento in quattro dell’azienda, con la vendita dei due settori delle onoranze funebri e del turismo. 
In quella seduta ci eravamo astenuti, garantendo il numero legale perché già in quella occasione la maggioranza non c’era, perché l’alternativa sarebbe stato mandare il Cit al fallimento. Alternativa che non esiste più, visto che nel frattempo la questione è passata in mano al tribunale. In questi due mesi la situazione si è evoluta, complicandosi ulteriormente, con continui cambi di rotta da parte dell’amministrazione
».
Lo stesso Cit ha chiesto al tribunale il concordato in bianco, e il giudice ieri ha concesso il tempo al Cit per presentare la documentazione.

«Mercoledì sera in consiglio – ha proseguito Tedeschi – è stata portata una delibera che chiedeva di approvare statuto e patti parasociali della ipotetica nuova società che dovrà nascere con l’ingresso del socio privato. Abbiamo scelto di bloccarla per ragioni di merito e politiche. Di merito, perchè riteniamo sbagliato, in attesa della decisione del giudice, portare avanti atti di tipo straordinario. Se il giudice deciderà per il concordato in bianco, le cose cambiano radicalmente perché muta il contesto giuridico. Questo ci consentirebbe di “resettare” la situazione rispetto alla delibera di maggio, già debole perché priva dei pareri tecnici e di business plan. Con il concordato in bianco, si apre l’opportunità di rimettere il percorso su un binario che abbia pareri favorevoli e un business plan e che consenta di dare delle risposte dei lavoratori sui livelli occupazionali».

Per Alfredo Lolaico «la città ha bisogno di essere amministrata. Ogni giorno assistiamo ad un cambio di rotta, come ha fatto Delfino sulle clausole di salvaguardia del personale. Manca una visione di città: questa amministrazione va avanti alla giornata, viaggiando a vista, o meglio a selfie»

«Da un anno a questa parte questa maggioranza litiga su tutto – ha aggiunto TedeschiImu, sport, tassa rifiuti, il bilancio è stato approvato da una maggioranza relativa perchè tre membri della maggioranza si sono astenuti, si sta litigando sulla principale questione urbanistica cittadina, l’area Z3. Sul Cit Cabella non ha la maggioranza, come si è visto ieri. Il nostro gesto di ieri lo ha reso evidente, e sarebbe serio prenderne atto e trarne le conseguenze: o Cabella trova una soluzione politica chiara, oppure ridia la parola ai cittadini novesi»

Per Luca Patelli «il sindaco con l’ultimo rimpasto di giunta aveva promesso un cambio di passo. Evidentemente non c’è stato, usi il buon senso che ha sbandierato in campagna elettrorale per dare una svolta, oppure si dimetta»

L’ex sindaco Rocchino Muliere ha attaccato chi ha accusato i Democratici di favorire il fallimento del Cit: «Non si è mai vista una maggioranza non garantisce il numero legale, e poi se la prende con l’opposizione. Stanno cercando di far passare l’idea, come sempre, che è colpa nostra e che stiamo cercando di mettere in difficoltà la soluzione del problema Cit. La verità è che 4 consiglieri di maggioranza non hanno partecipato alla seduta perché non condividono le scelte dell’amministrazione sul Cit. In questi mesi si stanno decidendo, oltre al Cit, questioni fondamentali per il futuro di Novi: sviluppo logistico, trasporto passeggeri, nuovo piano regionale socio assistenziale. Questa amministrazione se ne vuole occupare oppure no? Una maggioranza ha bisogno di un sindaco autorevole, e Cabella, ammesso che l’abbia mai avuta, non ha più nessuna autorevolezza politica. Un sindaco che tace in consiglio comunale, che tace in commissione, anche quella urbanistica dove è assessore! Questa amministrazione finora ha goduto delle risorse lasciate dalla precedente, dalla nostra giunta. Per esempio la nuova pista ciclabile, che stanno rifacendo perché siamo noi ad aver ottenuto i finanziamenti. Questa città ha bisogno di essere governata: se questa maggioranza non c’è più, ne prendano atto».

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