Perchè Meloni non è antifascista?

Nella storia dell’uomo, non c’è stata guerra in cui sia stato più facile capire da che parte stessero i “buoni” e da che parte i “cattivi” che la seconda guerra mondiale. Il concetto non è mio, ma di Alessandro Barbero, e non riesco a trovare frase migliore per iniziare. 

Il giudizio sulle cause dell’ultima guerra è unanime tra gli storici: da un lato due regimi totalitari, aberranti, come il fascismo italiano e il nazismo tedesco, e dall’altra la reazione faticosa di gran parte del mondo libero. 
Immagino che siano pochi quelli che oggi riescono ad argomentare senza delirare che sarebbe stato meglio che la seconda guerra l’avessero vinta Hitler e Mussolini. 

Oggi ricorre l’anniversario della liberazione dal nazifascismo. Una festa che qualcuno dice essere divisiva, a cui  qualcun’altro  risponde che è divisiva solo se sei fascista. Una festa che qualcuno vorrebbe relegare ad essere solo una festa di parte.
La liberazione dal nazifascismo ha  rappresentato per il mondo intero la vittoria dell’umanità contro il sopruso, la prevaricazione, la violenza sistematica. In maniera semplicistica, la vittoria (per una volta) del bene sul male. 
Oggi però siamo ancora lì a chiedere a chi è al governo di definirsi, finalmente, pienamente, antifascista. 

La famosa lettera di Scurati – che grazie alla censura stessa ha avuto una diffusione ben maggiore che se non lo fosse stata – ha posto ancora una volta (l’ennesima) il problema a Giorgia Meloni. 

Perchè la nostra Presidente del Consiglio  non riesce a definirsi, una volta per tutte, anche lei antifascista? 
La risposta più semplice è che Meloni, nel suo cuore, è fascista, e non riesce proprio a dirlo, di non esserlo. Può darsi, ma io non credo sia così. 
Oggi la politica è ricerca estrema e continua del consenso. Molti politici – se non tutti – vivono di sondaggi, di indagini, e cercano di orientarsi verso i sentimenti anche più beceri dei cittadini. 
Temo che Meloni non si definisca antifascista perché sa, o almeno teme, che perderebbe voti. Il problema quindi non è se Meloni sia fascista o meno, ma la quantità di suoi elettori che lo sono, o almeno vi si riconoscono.

Perché sempre più italiani hanno un giudizio tutto sommato positivo sul fascismo? Perché questo succede sempre più spesso tra i giovani? 
Qualche tempo fa, mi capitò di parlare di politica con una ragazzo, uno che passava da un rave all’altro e che era un notevole consumatore di droghe leggere. Mi disse che lui era fascista, perchè “quando c’era Mussolini in Italia c’era la Libertà, non come adesso”. 

Provai a spiegargli che c’era qualcosa che non andava nel suo ragionamento,  che dire che la Libertà è quel che si ama del fascismo era come dire che il piatto che preferiva della cucina cinese erano le trenette con il pesto (non mi venne esempio migliore tra i tanti che potevo fare). 

Ecco, in sintesi, quello che io temo: che dietro alle reticenze della Meloni ci siano tanti italiani che danno un giudizio positivo sul ventennio di dittatura in cui ci infilammo nel secolo scorso, e che dietro al loro giudizio ci sia una profonda ignoranza su cosa sia stata quella tragica esperienza. 

Sono gli stessi italiani che vogliono semplificare, perchè fanno fatica a capire. Sono quelli che pensano che se sei di sinistra, sei comunista, e che se sei di destra, sei fascista. Alla faccia di tutti quelli che – avendo approfondito un pochino- si definisco di sinistra e anticomunisti o di destra e antifascisti.

Oggi, come sempre, sarò in piazza per festeggiare il 25 aprile. Sarà bello ritrovarsi, ma il pensiero non può che andare a quelli che in piazza non vengono. Sia che siano “veri fascisti”, o che siano più probabilmente veri ignoranti. 
Ancora una volta, ci può salvare solo la cultura. Ma la cultura, purtroppo, costa fatica, non è gratis e non ce la regala nessuno. Ognuno deve farsi la sua. Perchè se non ce l’ha alla fine è un pò come le scritte sul pacchetto di sigarette: chi non studia, danneggia anche te. Votando, e non solo.

4 risposte a “Perchè Meloni non è antifascista?”

  1. Avatar Marco Rossi
    Marco Rossi

    Sono dell’opinione che in Italia non ci siamo mai veramente liberati dai fascismi, i quali negli anni cambiando nome e bandiera, si sono insediati in maniera prepotente nelle istituzioni. E il retaggio familiare è assolutamente determinante per tanti giovani che non sanno come collocarsi politicamente in maniera autonoma. Ciò è veramente devastante. Basta guardare chi abbiamo al governo di questo sventurato paese. Speriamo bene.

  2. Avatar Patrizia Gugliermero
    Patrizia Gugliermero

    Caro Andrea, spesso mi chiedo come è possibile che, ancora oggi, dopo una guerra disastrosa, milioni di morti, l’infamia delle leggi razziali, una politica economica fallimentare, una cultura che ha soppresso tutte le libertà, una lunga e sanguinosa guerra civile, c’è ancora qualcuno che pensa che Mussolini ha fatto anche cose buone. Io credo che noi italiani non abbiamo mai veramente fatto i conti con la nostra storia e ci siamo auto assolti come cittadini democratici. Ma il passato non è veramente passato.

  3. Avatar augusta
    augusta

    Hai ragione Patrizia, condivido tutto quello che hai scritto, ho scoperto dal monologo di Scurati che le stragi naziste, non furono solo naziste, ma sono state nazifasciste, perché corresponsabili anche i fascisti incontrovertibilmente. Ecco la gente dovrebbe studiare, informarsi un pò di più. Le leggi razziali, la gente è convinta che il fascismo ha fatto anche qualcosa di buono, tipo le pensioni, invece è stato un regime punto e basta

  4. Avatar Giampiero
    Giampiero

    Continuo a non capire perché continuare a chiedere alla Meloni di dichiararsi Antifascista? È un po’ come chiederle di festeggiare il giorno della Liberazione dal fascismo.
    Voi, se aveste la sua storia, lo fareste?

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

4 commenti su “Perchè Meloni non è antifascista?

  1. Sono dell’opinione che in Italia non ci siamo mai veramente liberati dai fascismi, i quali negli anni cambiando nome e bandiera, si sono insediati in maniera prepotente nelle istituzioni. E il retaggio familiare è assolutamente determinante per tanti giovani che non sanno come collocarsi politicamente in maniera autonoma. Ciò è veramente devastante. Basta guardare chi abbiamo al governo di questo sventurato paese. Speriamo bene.

  2. Caro Andrea, spesso mi chiedo come è possibile che, ancora oggi, dopo una guerra disastrosa, milioni di morti, l’infamia delle leggi razziali, una politica economica fallimentare, una cultura che ha soppresso tutte le libertà, una lunga e sanguinosa guerra civile, c’è ancora qualcuno che pensa che Mussolini ha fatto anche cose buone. Io credo che noi italiani non abbiamo mai veramente fatto i conti con la nostra storia e ci siamo auto assolti come cittadini democratici. Ma il passato non è veramente passato.

  3. Hai ragione Patrizia, condivido tutto quello che hai scritto, ho scoperto dal monologo di Scurati che le stragi naziste, non furono solo naziste, ma sono state nazifasciste, perché corresponsabili anche i fascisti incontrovertibilmente. Ecco la gente dovrebbe studiare, informarsi un pò di più. Le leggi razziali, la gente è convinta che il fascismo ha fatto anche qualcosa di buono, tipo le pensioni, invece è stato un regime punto e basta

  4. Continuo a non capire perché continuare a chiedere alla Meloni di dichiararsi Antifascista? È un po’ come chiederle di festeggiare il giorno della Liberazione dal fascismo.
    Voi, se aveste la sua storia, lo fareste?

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