Il commissario Ponta in 15 giorni fa quello che Cabella e Moncalvo non sono riusciti a fare in sei mesi

È pronto il bilancio di previsione di Novi Ligure. Quello che la giunta Cabella, e in particolare l’assessore al bilancio Edoardo Moncalvo (con l’aiuto da non sottovalutare del commercialista Tortarolo) non sono riusciti a fare in sei mesi, è riuscito al commissario e ai due sub-commissari in pochissimo tempo. 

Il nuovo bilancio di previsione ha ridotto in maniera significativa la partita del recupero evasione, che Moncalvo aveva portato a oltre due milioni di euro senza che ne corso dell’anno vi fossero segnali che “improvvisamente” i novesi fossero corsi a saldare i debiti nei confronti del comune. Inoltre, nel nuovo bilancio è stato messo in conto l’aumento dei costi energetici, che il bilancio presentato e poi ritirato della precedente amministrazione non aveva considerato. 

Infine, rumors da palazzo Pallavicini ci dicono che si è provveduto a dare incarico ad un legale per la partita della fideiussione del movicentro (altra cosa che Cabella non aveva fatto) e che si è aperto un confronto con la Fondazione Teatro Marenco per definire le pendenze del comune nei confronti della stessa. 

La rapidità del commissario Ponta stupisce perché pare che nel frattempo sia anche riuscito a fare le ferie che aveva già programmato prima di essere incaricato quale commissario. 

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Moscone

4 commenti su “Il commissario Ponta in 15 giorni fa quello che Cabella e Moncalvo non sono riusciti a fare in sei mesi

  1. Quando venni silurato fu proprio per la questione Bilancio è Fideiussione del CIT.
    Questo articolo inizia a gettare luce sulle Ombre del CIT.
    Ne vedremo delle belle!

    1. Egregio Signor De Fazio,
      mi consenta di rivolgerLe alcune riflessioni.
      Prima di tutto, manifestarLe la mia, pur tardiva, solidarietà per un così ingiusto siluramento (queste sono pressappoco le Sue parole). Nel periodo in cui Lei avrebbe esercitato di fatto le funzioni di esperto contabile in seno al CIT, il bilancio disponibile era il risultato dell’opera dell’avv. Licata, nominato dal sindaco Rocco Muliere: quel bilancio, a Suo dire, presentava delle criticità tali per cui, sempre usando le sue parole, “ne vedremo delle belle” e per la cui sola segnalazione lei fu “silurato” (a proposito… da quale incarico?).
      La cosa mi lascia molto stupito perchè i bilanci di CIT furono redatti da professionisti di indubbia competenza, alcuni con profili accademici di tutto rispetto, ma… e questo è il punto, nominati dalla sinistra. Perciò La invito magari già in questa sede a dirci in base a quali accertate competenze e titoli Lei ha rilevato criticità nei bilanci di CIT varati dagli amministratori di sinistra. La ringrazio fin d’ora per la Sua cortesia!

  2. Gent.ma Sig.ra Stefania

    Allora le criticità emergevano in modo prorompente dalle varie “voci” e/o Poste, inoltre, ed è doveroso precisarlo vi erano numerose questioni da acclarare giacché, e solo per citarne una trovai e rilevai debiti verso I dipendenti di notevole entità, tralasciando i TFR, la vendita degli Uffici al gruppo Acos il Capannone (dove in teoria dovevano trovarsi anche gli uffici, ed altre amenità.
    Può sembrare paradossale ma concordai da subito con la relazione del Giugno 2019 del Dott.r Lo Destro (sa di che tratta?), non è una domanda ironica.
    Lei è al corrente che i dipendenti vennero spiati usando agenzia investigativa? E su autorizzazione dell’amministratore? Non rinvenni alcuna autorizzazione Sindacale né altro nel fascicolo del quale comunque conservo copia.
    Debiti enormi che superavano i 420.000 SO.GE DI
    Che si tratti di persone di sx o dx per me è irrilevante, sono un tecnico e mi limito ai numeri, e la matematica non è un opinione.
    10.000 Euro (se non ricordo male) per un piano industriale errato e peraltro nemmeno attuato.
    15.000 circa per l agenzia investigativa e senza apprezzabili esiti. (Supposto licenziamento per giunta causa), importo diviso in 2 fatture.
    I TFR dei dipendenti?
    Come detto, a me personalmente non importa nulla dell’appartenenza Politica di chi ha fatto le cose, a me interessano solo ed esclusivamente i “nudi dati”.
    Potrei Farle un elenco oggettivamente Lungo, ma non vorrei tediarla e tediare i lettori di questo Giornale, tuttavia desidero precisare che, anche il Dottor Lo Destro consigliò di far emergere la situazione ed è noto che poco tempo dopo, venne ad essere defenestrato anche lui (a quanto pare è un uso comune che, debbo ammettere fino a quel momento mi era ignoto). Io Stesso ammonì (dopo aver visionato i bilanci ed il piano triennale di cui in via principale supra narrat) che era opportuno informare l’AG, e a mia volta, lo misi per iscritto in diverse circostanze. Venni defenestrato.
    La Posizione è ben nota, altrimenti non avrei mai potuto avere accesso agli atti ed alla documentazione.
    Spero di essere stato esauriente ed aggiungo che non ho mai caldeggiato la svendita del CIT, anzi! C’erano altre opzioni che a mio modesto avviso erano percorribili, fermorestando che il mio obiettivo primario era di liquidare in primis i debiti verso I dipendenti e successivamente rivedere tutti i contratti integrativi (decisamente Generosi). Indicati anche dal Segretario Comunale.

    Alcune poste risalivano addirittura al 2002
    Otre ad essere Ragionire la documentazione de quo venne ad essere tratrata da Aziendalista e si valutava/ consigliava di procedere con la formalizzazione dell’emersione della crisi o dell’insolvenza. In ogni caso di richiedere l’intervento dell’AG.
    Alla luce anche dell’esposizione del Comune in “veste” di fideiussore.
    Cordiali saluti

  3. Un inciso sempre per la Sig.ra Stefania e per chi legge.

    L’incarico e le mansioni dirigenziali ci vennero affidati dal Bonvini ma avvallate dall’ex Sindaco, (e dal di lui Nipote che aveva la delega sul CIT), il quale Ex Sindaco durante una riunione tenutasi in Comune il 19 agosto 2019. Nella circostanza comunque il fu Sindaco diede al Bonvini “Carta Bianca”, con la direttiva di farci acclarare l’intera situazione contabile (nell’immediato dell’ultimo lustro)in ragione anche di una certa “posta” per un importo di € 250.000 (afferenti il triennio 2016 17,18). Io mi dedicai immediatamente alle questioni afferenti il “Personale” e la Collega a quelle squisitamente contabili. Ambedue comunque stavamo procedendo alla correzione del piano triennale, e ad elaborare piano Industriale atto al rilascio del CIT, non a svenderlo. Svenderlo a nostro avviso avrebbe comportato ulteriore nocumento alle casse del Comune, e quindi alla Comunità.
    Aggiungo che, dopo il defenestramento, venni nominato in una Commissione dalla quale mi dimisi immediatamente a mezzo PEC e di recente (maggio 2022)ho dovuto rinnovare/riconfermare dette dimissioni, giacché per un non di meno incredibile prodigio, ed a mia totale insaputa ero stato nuovamente inserito.

    Ovviamente siamo in possesso di copiosa documentazione comprovante l’attività svolta.
    La qualità del lavoro svolto ha posto finalmente il CIT sub iudice ciò dimostra che le responsabilità sono di altre persone e non di chi lavorava al fine di sanare.

    La ringrazio per la solidarietà manifestata.
    Molte cose quivi riportate sono ignote ai Novesi, faccio notare che comunque anche l’ex Assessore Cuccuru (anch’egli defenestrato -strano vero?-) ha scritto diverse volte in merito.
    In effetti i defenestramenti si sono verificati sempre in danno di coloro che hanno cercato di fare gl’interessi della città.
    Relazione esaustiva in merito alla vicenda CIT venne da me inviata al Nipote del Sindaco, Consigliere Comunale con delega al CIT già nel novembre 2019.

    Cordiali saluti

    Christian De Fazio

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