Tra Billi e Vanja, dove va la cultura novese?

Se c’è un artista che può essere preso come simbolo della politica culturale delle passate amministrazioni novesi è il maestro Maurizio Billi, così come se c’è un uomo che le rappresenta nella cosiddetta “rivoluzione del buon senso” è Giovanni “Vanja” Lasagna. 

Ci tocca semplificare, quindi prendete le parole “cultura” e “artista” in senso largo, larghissimo.  Sicuramente, con l’avvento della destra a Novi, è sparito dai palchi della città il Maestro Billi e vi è salito il pasticcere showman Vanja. 
Nel semplificare, ci tocca accostare le due figure che stanno agli antipodi. Billi ha un curriculum infinito, tutto nel mondo della direzione orchestrale che lo pone ai vertici nazionali. Lasagna, prima di salire sul palco, era noto per le sue creazioni in cioccolato. In comune hanno l’anno di nascita, il 1964, e null’altro. 

Occorre essere precisi: le esibizioni di Billi non costavano nulla alla città, perché coperte da sponsorizzazioni. Quelle di Vanja hanno fatto sì che l’associazione culturale più sostenuta economicamente dal comune di Novi fosse la “donna felicità” di Cosenza, vedi sotto la voce “Merolone”. 

Ha destato interesse la lettera, pubblicata nei giorni scorsi dal Moscone, di una signora novese che ha avuto la sorte di vedere con le figlie la parte finale dello spettacolo di Vanja e lo ha definito “sconcio”. Ma siamo sicuri che se la signora fosse incappata in un concerto di Billi, lo avrebbe trovato di suo gusto? 
Vanja ci ha mandato a commento della lettera della mamma novese una frase di Silvester Stallone: “Durante il cammino ti ignorano. Quando arrivi in cima ti odiano. Non avrai mai il consenso di tutti, quindi concentrati solo su te stesso”. Ecco, forse in cima non c’è ancora arrivato, ma comunque il modo con cui Vanja ha preso le critiche lo avete capito. 
Il problema è che a Novi siamo passati in un attimo da Billi a Vanja, senza lasciare nulla in mezzo a chi vorrebbe spettacoli popolari, ma anche culturali. Se l’avvento del”buonsenso leghista” (frase che ormai è divenuta un ossimoro) ha tolto da Novi Maurizio Billi, le future elezioni potrebbero togliere dal palco Vanja, che non ha mai fatto mistero di essere un leghista della prima ora. 

Forse in futuro chi ci amministrerà dovrà trovare una via di mezzo. Tra lo spettacolo popolare e pecoreccio di Vanja, e l’orchestra di Billi, c’è una prateria di artisti, anche novesi, che possono essere meno elitari e più popolari, senza scandalizzare nessuno (anche se la storia dell’arte e della cultura è passata spesso attraveros scandali e provocazioni). 
Ma non ci dovranno essere in futuro, io credo, comportamenti come quelli del buonsenso leghista, che ha cercato di cancellare tutto quanto fatto prima, più per spregio che altro. Nella Novi di domani, ci deve essere spazio sia per Billi che per Vanja, e per ciò che sta in mezzo a questi due antipodi. 

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

2 commenti su “Tra Billi e Vanja, dove va la cultura novese?

  1. Secondo me, nell’articolo c’è un problema di fondo. Si parla di cultura, sia in un caso che nell’altro. Invece, nel caso del maestro Billi, si può parlare di “evento culturale”, mentre nel secondo caso si tratta di “intrattenimento”. Per molti intrattenimento di cattivo gusto; per altri no, ma pur sempre di intrattenimento, che non ha a vedere nulla con la cultura!

    1. Senza cadere nella retorica moralistica, tralasciando quindi un giudizio sul contenuto, mi permetto di dire che anche la forma obiettivamente non era degna di rientrare sotto l’aura dell’intrattenimento. In parole povere, a mio parera è stata una “prestazione”, così la definisce il suo protagonista (e già questo dice tutto) proprio brutta da guardare. Per nulla sensuale, ancor meno artistica o culturale (ma non spacciavano lo show di tale portata?). Lo dico con sincerità, senza intento di offendere… lungi da me essere un hater di Vanja, anzi! Trovo che in certi casi abbia dimostrato di saperci mettere la faccia. Di certo il suo esibinizionismo e la voglia di visibilità lo aiutano. Ecco, credo che quando mancano i talenti (capacità di ballare, presentare non pervenute) queste doti tornino utili. E se guardiamo a certi personaggi della tv, è vero -come dicono alcuni suoi sostenitori- molti potrebbero far compagnia al nostro showman novese. Ma questa non è comunque una buona giustificazione, se anche solo un euro pubblico vien speso per sostenere le velleità di un singolo senza arte né parte

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