Ma ci rendiamo conto?

Sta avvenendo e non ce ne rendiamo conto, sordi e ciechi ci dirigiamo verso il burrone e quello che è mostruoso lo facciamo volutamente come se andassimo da tifosi ad un incontro di calcio..

Questo momento storico lo stiamo vivendo come prede di una follia collettiva che si è insinuata nella mente, impedendoci di prendere coscienza di cosa stiamo facendo. Non si può spiegare diversamente, il grado di civiltà che ci vantiamo di aver raggiunto ci porta a questo scenario catastrofico!

E’ proprio noi, del mondo occcidentale, difensore del diritto e della vita, che siamo sprofondati nell’abisso dell’assurdo. Non bastava la guerra fratricida nel cuore dell’Europa che nell’indifferenza generale, miete ogni giorno una enormità di vite e distruzioni incalcolabili, per delle motivazioni difficili da comprendere e tanto meno giustificabili. Di giustificabili di sicuro c’è e ci sarà solo il costo che ognuno di noi dovrà in qualche modo farsene carico, con l’assurda pretesa che dobbiamo continuare a fornire armamenti, affinché l’orribile massacro continui.

Ma non bastava, non era sufficiente, non siamo riusciti a impedire o quanto meno a mitigare atrocità molto più esecrabili nel vicino medio orientale. Quello che alcune immagini ci fanno vedere, l’inferno che non può essere più mostruoso, sembra opera diretta del diavolo in persona. Sono scene difficili da descrivere e impossibile da capire.

Eppure alcuni commentatori televisivi ne parlano con distacco glaciale arrivando a giudicarli con noncuranza come se si trattasse della mattanza degli agnelli nel periodo pasquale, che pure, in tanti genera orrore. Quello che al massacro aggiunge sconcerto e sgomento è che a praticarlo materialmente è un popolo che dovrebbe avere assonanza con l’innocenza dei canditi agnelli, e non sono da meno quelli che tacitamente consentono e nulla fanno per impedirlo, anzi fornendo a go go gli strumenti di sterminio.

Eppure questo popolo è stato sottoposto alla disperazione dell’olocaustico. Purtroppo si dimentica facilmente quando si deve infierire a nostra volta. Ma non è ancora sufficiente, si sta facendo tutto il possibile? Non per porre fine alle barbarie ma per coinvolgere altri belligeranti, pronti con il dito sul grilletto e rimaniamo sordi, muti e ciechi, scalpitanti per l’impazienza di intervenire. Infatti qualche generale guerrafondaio si spinge ad annunci preventivi: “bisogna considerare lo stato di guerra e farci trovare pronti”.

E’ incredibile come la forza del male esercita un’influenza così accentuata sul genere umano, sembra quasi che ne siamo ammaliati collettivamente. Che il male sia affascinante, lo si riscontra anche a livello individuale altrimenti come si possono spiegare effimeri crimini, e non solo sugli umani che volendo qualche motivo che incarta la ragione c’è; ma quale ragione ci può essere per l’atrocità fine a se stessa verso gli animali come bruciare vivo un cane o avvelenarlo come è stato fatto al mio magnifico esemplare di pastore maremmano?
Ciao Pepa, abbiamo passato insieme sette anni meravigliosi, ci hai dato tanta tenerezza, sei stata un angelo senza ali. Ti metterò a riposare all’ombra del ginepro dove tanto ti piaceva stare.

Nella foto di apertura, un autoritratto dell’autore con il suo adorato cane

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Francesco Giannattasio

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