Elezioni, si scaldano i motori

Fa un certo effetto scrivere che il 14 e il 15 maggio p.v. diversi candidati (tanti, forse troppi) correranno per la poltrona a Sindaco, collocata però a Palazzo Dellepiane e non più a Palazzo Pallavicini (domanda ingenua: tutti i candidati ne saranno al corrente?). 

Da qualche mese, infatti – dopo oltre due secoli di storia – l’ufficio del Sindaco è stato spostato presso il palazzo ubicato nell’omonima piazza; chissà quante ne avranno viste le mura del vecchio palazzo in oltre due secoli! Tuttavia, si potrebbe azzardare, mai così tante e concentrate come negli ultimi tre anni.

Bisogna comunque guardare avanti. La scadenza per la presentazione dei candidati alla carica di Sindaco e delle liste ad essi collegate è fissata per oggi: presto si saprà se davvero saranno presenti tutte le liste ed i candidati annunciati nelle scorse settimane, al momento bisogna attenersi ai proclami. 

In base alle voci e alle dichiarazioni susseguitesi nelle scorse settimane, ad occhio e croce, i candidati al Consiglio comunale parrebbero oltre due centinaia; dovrebbe far piacere sapere che tanti cittadini vogliano partecipare alle elezioni, con l’obiettivo di costruire qualcosa per la città. Si auspica che tutti, ma proprio tutti, si siano approcciati alla candidatura con spirito di servizio e non già per sete di potere, animati dal desiderio di offrire il proprio contributo allo sviluppo della città, e non per sedersi in Consiglio a scaldare la seggiola. Nel qual caso, se ne può fare a meno. 

Si auspica altresì che lo spirito non sia quello dell’assalto al Palazzo d’inverno, e che certe scene cui si è assistito negli ultimi tre anni non abbiano a ripetersi, per il bene della città e dei novesi tutti.

Informazione di servizio. Si aggiunge – sarà forse superfluo, ma repetita iuvant – che di tutta la pletora di candidati al Consiglio soltanto sedici persone, oltre al Sindaco, potranno assurgere allo scranno consiliare: dieci di maggioranza, sei di minoranza. Naturalmente, uno e soltanto uno sarà eletto allo scranno più alto.

Nei mesi scorsi si sono ascoltate le voci più disparate in merito ai possibili candidati Sindaco. Tutti i partiti erano alla ricerca del nuovo: sarà, ma non si è visto. Pare invece siano numerosi i riciclati, a meno che i “salti della quaglia” non vengano conteggiati; anzi, qualche salto sembrerebbe anche finalizzato a vendette personali. Si vedrà.

Ad un certo momento sembrava che un noto professionista potesse essere l’uomo adatto per tenere unito il centrodestra; non è stato così, anzi, c’era chi tramava nell’ombra per far saltare il “baracchino”,che infatti è poi saltato; nei mesi scorsi c’è stato pure un noto artigiano dolciario che pareva ambire allo scranno. D’altra parte se la cuoca di Lenin avrebbe potuto assurgere allo guida dello Stato sovietico, perchè un pasticciere non avrebbe potuto correre per la poltrona di Sindaco? Tuttavia, per restare in tema, non tutte le ciambelle escono col buco, nonostante il personaggio in questione si sia tanto prodigato per illuminare le notti estive e certi personaggi novesi, organizzando manifestazioni sostenute anche da cospicue elargizioni comunali; manifestazioni che, “casualmente”, si svolgevano proprio davanti al suo negozio-laboratorio. Qualche volta bisogna accontentarsi …

Nulla di nuovo per il centrodestra, che, dopo l’infelice performance dei tre anni trascorsi, si presenta diviso, come da antiche, decennali tradizioni, nell’agone elettorale.

Non è nuova la “Signora in azzurro”, che invece è una certezza nelle campagne elettorali novesi; si potrebbe anzi affermare che rappresenta una tradizione (come il bibino con mostarda per la Fiera) nella corsa al più alto scranno comunale. Il suo curriculum conta per tre volte la candidatura a Sindaco (1999, 2009, 2014) e una volta a Vice-Sindaco (2004); il suo motto deve essere: “Ritenta, sarai più fortunata”. 

Si segnala che soltanto nel 2019 non si era presentata alle elezioni comunali novesi, ambendo ad un seggio ben più prestigioso in Consiglio regionale; ma è andata male, e la Signora ha dovuto rimanere “ferma un giro”. Non era stata premiata neppure dall’allora Sindaco Cabella e solo tardivamente le era stato offerto un “contentino con la nomina in un Consiglio di Amministrazione di un’azienda partecipata, neppure di primo livello. 

L’attuale candidatura parrebbe una sorta di “vendetta” nei confronti di selfie-man, il quale, si sussurra, nel 2019 le “soffiò” il posto da Vice-Sindaco (N.B.: questa ultima ipotesi non è stata conteggiata nel curriculum sopra riportato). 

Non ci si dilungherà sulla carriera politica dell’auto-fotografo poiché, come già detto, da azzurro di lungo corso ha cambiato colore ed è passato a sostenere il candidato Sindaco leghista, nonché nipote dell’ex Sindaco Cabella; costui è alla ricerca di consensi persino a sinistra, operazione, questa, sulla quale si stende un velo di silenzio.

È pur vero che il candidato Sindaco leghista, per fascia anagrafica, è il più giovane tra i candidati, tuttavia non ci si può esprimere negli stessi termini in merito alla sua esperienza politica. Molti, se non tutti, nei tre anni trascorsi gli hanno riconosciuto il ruolo di “maître à penser” della maggioranza di centro destra, stretto ispiratore delle iniziative dell’allora nonno Sindaco; ma ben si conosce la sorte dell’anziano parente e della sua maggioranza. Ovviamente la sua proposta di candidatura è legittima, ugh mancaisa ‘ncu! D’altro canto, chi in gioventù non ha pensato di poter cambiare il mondo? Chi, più banalmente, giovane puledro, non ha pensato di poter aspirare a divenire Sindaco, senza poi riuscire nell’intento? Chi non ha preso, come si suol dire, qualche sonora facciata? 

Vale sempre la locuzione latina “errare humanum est”; ma perseverare è diabolico. 

Infine, non si può certo affermare che gli altri candidati siano novizi sulla scena politica novese. Non lo è la “Signora a cinque stelle”, già candidata nel 2019, alla quale bisogna riconoscere di essere stata tra gli artefici, insieme all’opposizione di sinistra, della battaglia contro il termovalorizzatore tanto voluto dall’allora centrodestra, nonché della caduta della Giunta Cabella, a cui si era aggregato l’anziano Mungitore, “complice”, insieme ai suoi amici, della celebre dipartita, la cui eco è sempre più forte in questa campagna elettorale. Chissà se il termovalorizzatore tornerà attuale nei programmi del centrodestra ?

Si è cercato, inutilmente, di scovare “il nuovo” in altre candidature, ma non si comprende ove si annidi: dunque meglio l’usato sicuro di Muliere e Tedeschi.

Ma non lo è più

Permane sulle pagine di un noto social network la dicitura secondo la quale un giovine si autodefinisce Assessore del Comune di Novi Ligure. Qualcuno, magari i suoi amici, gli comunichi che lo è stato (giusto il tempo di un batter d’ali), ma non lo è più. Volendo, gli si può anche spiegare che la carica di Assessore, giuridicamente parlando, non è a vita; perdura invece, vita natural-durante, il nome di battesimo, che notoriamente non è un titolo di onorifico e, men che meno, di merito.

Si presume che il giovine non si sia ancora fatto una ragione della sconfitta (avvenuta ormai qualche “mesata” fa): probabilmente deve essere l’incubo che tormenta i suoi sonni. In tali notti insonni potrebbe rimuovere definitivamente dal social network la dicitura. Ci sorge il dubbio che sia lo stesso che, in tale veste – nonostante avesse ripetutamente dichiarato che avrebbe fatto approvare il (suo primo) Bilancio preventivo 2022 del Comune di Novi – non è riuscito nell’intento. Una esperienza unica, irripetibile!

Il Malalingua

P.S.: su richiesta del giovine, si può fornire una ricca rassegna stampa sull’accaduto, allo scopo di rinfrescargli la memoria.

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