Z3, ecco il piano di Bertoli

Con l’addio di Delfino e l’ingresso di Edoardo Moncalvo, è stato approvato nella prima seduta della giunta rinnovata il piano di indirizzo per l’area Z3 voluto da Marco Bertoli. 

Una lunga storia 
La questione della riqualificazione dell’area Z3 risale molto addietro nel tempo. L’area comprende piazza Pernigotti, l’immobile della Cavallerizza, via Pietro Isola, il supermercato Lidl e l’area dell’ex macello civico. Questo porzione di città a ridosso del centro storico, è da circa trenta anni il “tarlo” delle amministrazioni comunali che via via si sono succedute a Palazzo Pallavicini. 
Nel 2019, negli ultimi mesi del suo mandato, il sindaco Muliere presentò alla città il master plan redatto da parte dell’architetto Andrea Desimone, incaricato dall’amministrazione comunale a redigere il progetto. 
Un progetto che in campagna elettorale venne fortemente osteggiato dal centro destra, poi risultato vincitore. Ma è proprio dal master plan di Muliere che è partita la proposta di Bertoli. 

Ma cosa prevede il nuovo piano?

Cavallerizza
La Cavallerizza

Il centro focale dell’area è la Cavallerizza, in cui sorgerà grazie ai 3,5 milioni di euro del terzo valico l’accademia gastronomica. Che cosa farà, a cosa servirà, questa nuova struttura ancora non è chiaro, così come lascia perplessi la cifra ipotizzata per i lavori, visto che con poco più si è recuperato il teatro Marenco, opera bel più vasta e complessa. 
Di fronte alla Cavallerizza, in piazza Pernigotti (che i novesi chiamano Piazza del Maneggio), saranno ridotti i posteggi a disposizione per dare maggiore pregio alla restaurata Cavallerizza, che non sarà più “circondata” dalle auto. 
La trasformazione più evidente sarà relativa a via Pietro Isola. Nei piani di Bertoli (ed ora del comune) c’è lo scambio delle aree oggi occupate dal supermercato Lidl e dall’ex Macello Civico. Quest’ultima è un’area fatiscente che da tempo attende di essere riutilizzata, vista anche la posizione a ridosso del centro storico. 
All’interno dell’area ci sono soprattutto due problemi. Il primo è di tipo storico: la vecchia palazzina di ingresso al mattatoio è vincolata dalla sovrintendenza alle belle arti e non può essere abbattuta. Il secondo è di tipo tecnico: dall’altro lato dell’area è presente una vecchia cabina di distribuzione dell’Enel, ormai disattivata, ma pur sempre di proprietà dell’azienda elettrica e quindi non nelle disponibilità del comune. 
Il piano di Bertoli prevede soluzioni a questi due problemi. «La palazzina del macello verrà ristrutturata dalla Lidl e mantenuta – ci ha detto Bertoli – mentre sulla cabina dell’Enel il problema è più complesso. L’azienda non può vendere a privati, ma solo ad enti pubblici. Quindi, l’unica soluzione è che la struttura venga acquisita dal comune e quindi inserita nel pacchetto». 
In sostanza, il comune comprerebbe la cabina dell’enel, e poi a girarebbe alla Lidl. 

Il cuore della proposta di Bertoli è infatti lo scambio delle aree: quella del macello verrebbe acquisita dalla Lidl, mentre quella oggi occupata dal supermercato verrebbe presa dal comune, per farci la sede della polizia municipale e della protezione civile. Ma le dimensioni non sono simili: l’area dell’ex macello è grande circa il doppio.
«Oggi la polizia municipale, alla caserma Giorgi, usufruisce di uno spazio di 800 mq. Il capannone della Lidl è grande il doppio, quindi sarà possibile realizzare anche la rimessa per i mezzi dei vigili, che al momento vengono posteggiati in piazza. I costi dell’adeguamento della struttura verranno coperti dalla Lidl» ha detto Bertoli. 

L’ingresso dell’area ex macello civico

Prevista anche una nuova viabilità. Con la realizzazione del nuovo supermercato Lidl, la sede stradale verrà allargata in modo da permettere il doppio senso di circolazione su via Pietro Isola, dalla rotonda di via Acquistapace fino all’ingresso del posteggio del supermercato, dove verrà realizzata un’altra rotonda. Questo significa che il traffico di auto proveniente dalla direzione Boscomarengo e da Via Crispi non dovrebbe riversarsi in centro città per raggiungere il supermercato. 

La palazzina vincolata dalla sovrintendenza

Il nodo fondamentale dell’operazione è quello della perequazione delle aree. «Sarà necessario fare una perizia – ha detto Bertoli – per stabilire il valore della aree, che dovrà giustificare lo scambio dal punto di vista economico. Ma sul piatto della bilancia bisogna mettere anche l’interesse strategico del comune di arrivare a dare nuovo volto a quella parte di città». 
Il master plan di Muliere prevedeva anche la realizzazione di un posteggio multipiano (silos) per le auto in piazza delle corriere, per recuperare i posteggi eliminati dal recupero della cavallerizza. «Non ci sarà bisogno di farlo, visto che recupereremo ad uso pubblico i posteggi attuali della Lidl. In questo modo risparmieremo i costi di costruzione del silos». 
Tolto dai piedi Delfino, che non aveva neppure voluto partecipare alla giunta in cui doveva essere approvato il piano, Bertoli non vede più ostacoli nella strada che ha tracciato. Il nodo più grosso è quello della perequazione delle aree: se la perizia non dimostrerà che i valori sono simili (nonostante il fatto che l’area del macello è grande il doppio di quella della Lidl) tutto il piano salterà. 

Marco Bertoli

Inoltre, c’è il rischio di fare i conti senza l’oste. La Lidl è davvero interessata all’operazione, che prevede da parte sia un forte investimento economico?
Il piano potrebbe funzionare anche senza l’interessamento della Lidl? L’area potrebbe comunque essere messa in vendita dal comune, e potrebbe arrivare un altro supermercato, ad esempio. La Lidl resterebbe al suo posto, così come la polizia municipale, e nelle casse comunali entrerebbero i soldi derivanti dalla vendita dell’area.
Ma Bertoli è fermamente convinto che l’operazione deve essere fatta con la Lidl.

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

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