Cronaca del primo Consiglio Comunale

Dopo un anno di amministrazione commissariata, si riprende la normalità con l’insediamento ufficiale dell’ amministrazione legalmente eletta a rappresentare la città. Presiede provvisoriamente la seduta  il consigliere più votato, si procede alla nomina del presidente del consiglio.

La scelta conferma quanto già anticipato dagli organi di stampa, nella persona di Teresa Mantero. Alla neo presidente va riconosciuto un discorso di insediamento molto esaustivo e improntato alla volontà di essere assolutamente imparziale e di essere fermamente decisa anche a dire dei no, qualora l’interesse generale viene messo in discussione e le circostanze lo richiedano.

Speriamo che non siano assicurazioni a livello di intenzione.

Si volta pagina, le forze politiche che si riconoscono nel centrosinistra hanno prevalso, il neo sindaco giurando sulla Costituzione ha assunto la direzione dell’amministrazione, ha ufficializzato la squadra di governo e il vice sindaco, tra l’altro già facente parte del pacchetto programmatico elettorale. Ha esordito con un discorso di assoluto buonismo e pieno di belle intenzioni dai molteplice aspetti e valori, tutti condivisibili. Ha dichiarato di voler essere il sindaco di tutti e di essere seriamente preoccupato per la scarsa affluenza alle urne e a fatto tutto il possibile affinché si inverta la tendenza, anche se il fenomeno ha una valenza nazionale e si augura una proficua collaborazione di tutto il consiglio.

Naturalmente questo spirito di collaborazione è subito naufragato con l’elezione del vice presidente del consiglio; infatti la minoranza rifiuta l’offerta della vice presidenza e la maggioranza senza tentennamenti nomina un proprio esponente, nella persona del neo consigliere Alessandro Reale.

Le argomentazioni sul rifiuto vengono esposte dalla consigliera Maria Rosa Porta di Forza Italia, che mette in evidenza l’assoluta inutilità e insussistenza di tale carica, completamente ignorata dallo staff della segreteria del consiglio.

Personalmente sono sempre stato un fautore della vice presidenza, però allo stato pratico devo convenire con la Porta, la carica ha una funzione mortificante per chi la ricopre, non viene nemmeno interpellata per la compilazione dell’ordine del giorno. E’ un problema di sensibilità politica di cui il sistema difetta.

Al di là dei passaggi obbligatori come le suddette nomine e l’elezione della commissione elettorale, tutti gli esponenti della minoranza, sono intervenuti con argomentazione nell’insieme esaustive, chi verso possibilistiche convergenze chi invece ponendo delle domande sul modo di intendere la legga Madia, che disciplina la possibilità di eletti nell’impiego delle partecipate, lasciando intendere che le dimissioni di alcuni eletti siano conseguenti ad altri impieghi.

Ma a prescindere dalle motivazioni, gli esponenti della minoranza hanno messo in mostra ottime attitudine al ruolo, soprattutto la dottoressa Maria Rosa Porta, forte di una notevole esperienza, arricchita anche da incarichi regionali e nazionali; illustra le problematiche locali con accorta riflessione e chiara indicazione delle cause effetto.

Certamente per la maggioranza non sarà un compito facile imporre le proprie scelte in un confronto convincente. Soprattutto se alcuni dei suoi esponenti non abbandonano un piglio un poco aggressivo, in  cui si evince molto spirito di rivincita, palesemente ostentato negli interventi.

Interventi che mal si conciliano con l’ampio discorso programmatico di apertura del sindaco, che va sottolineato è un fine quanto elegante oratore politico. Questo consiglierebbe una esposizione più misura a supporto della sua compagine (un poco di umiltà non guasta). 

La maggioranza deve far tesoro delle affermazioni del sindaco e non dimenticare che sono stati votati da un elettore su quattro, sostanzialmente sono minoranza nella città e il sindaco deve produrre un miracolo politico, deve adeguatamente essere sorretto e coadiuvato se vuole rappresentare tutti.

Nonostante la deflagrante condotta, nella precedente amministrazione, il centro destra ce l’ha messa tutta per non farsi riconfermare: continue faide interne sono continuate anche nel ballottaggio, altrimenti lo scenario poteva essere diverso.

Senza dimenticare l’incredibile condotta del movimento cinque stelle, che è riuscito a sciupare un patrimonio di consensi che dovevano valorizzare con un impegno più attinente alla realtà locale e avrebbero avuto modo di influire dall’interno sulle responsabilità politiche. 

Ti è piaciuto questo articolo? Offrici un caffè con Ko-Fi

Segui il moscone su Telegram per ricevere una notifica ogni volta che viene pubblicato un nuovo articolo https://t.me/ilmoscone

Francesco Giannattasio

4 commenti su “Cronaca del primo Consiglio Comunale

    1. Chateau !
      Questo è quanto.
      Si può migliorare, per rovistare nelle parole?

Comments are closed.

Torna su

Contact Us