Carrozza e cocchiere

Le costose e belle – detto senza maliziosi fraintendimenti – palle di Diego, il più veloce selfista che c’é, che non perde occasione di postarsi sui social (anche quando si soffia il naso), senza dubbio“fanno Natale”. Tanta spesa, poca resa: il selfista non ha illuminato le vie principali del centro storico, non può mica pensare a tutto lui del resto! Ai commercianti novesi di quelle strade, si dice, saranno fornite torce elettriche colorate a forma di stellina …

In Consiglio comunale, invece, è già Carnevale: ad ogni riunione appare una novità, e non già di carattere amministrativo, perché la città può aspettare: che fretta c’è? Come direbbe Raffaella Carrà. Lo deve aver pensato anche il conducator dall’Occhio vigile, subito dopo l’ubriacatura della vittoria elettorale del cosiddetto “buon senso” (non si erano presentati così?). Una vittoria ottenuta per circa quattrocento voti di differenza sull’avversario, che tutti si erano apprestati a far propri; ma che, forse, potevano essere vantati solo dal Mungitor cortese, eletto al primo posto nella lista della Lega con quasi trecento preferenze: un bel contributo, indubbiamente.

Qualche ragione, il Mungitor cortese, l’aveva anche per il fatto che, prima delle elezioni, era stato incaricato – missione svolta con palese successo – di unire tutte le forze di centro-destra allo scopo di battere l’odiato competitor.

Naturalmente, come capita in queste occasioni, dopo il risultato elettorale qualcuno si era apprestato, e anche velocemente, a salire sul carro, o, meglio, sulla carrozza del vincitore; altri avevano cercato di individuare il proprio santo in paradiso, senza accorgersi che non bisognava cercare santi, bensì un certo Giacomo sterminatore, il quale da subito era salito a cassetta e partito all’impazzata, lasciando a terra chi tanto aveva dato per la causa, gròm fieu… (povero ragazzo).

Il cocchiere dall’Occhio vigile, nerbando i cavalli, intanto gridava che tutto dovesse cambiare. E il“buon senso” ha voluto, non senza scivoloni plateali, che si cominciasse dalla spartizione dei pani e dei pesci: piatto ricco, mi ci ficco. Qualche passeggero era sceso ancor prima di salire: per primo il “bellu guaglione”, che, si dice, scontento di non essere stato elevato ad alto incarico, se ne era andato sbattendo la porta (lasciando però uno spiraglio: pare gli fosse stato promesso qualcos’altro) e abbandonando il gruppo della Lega in Consiglio comunale. Qualcun altro si sentiva già insignito, ma era rimasto con il piede sul predellino (di berlusconiana memoria) della carrozza, forse in attesa di salire ad una prossima fermata.

La giostra delle nomine era andata avanti; tanto le questioni amministrative potevano attendere. Molti erano stati accontentati, specie donne e uomini fedeli al cocchiere; alcuni restano tuttora con il piede sul predellino, mentre altri, non beneficiati in alcun modo, scalpitavano, oh se scalpitavano. 

Il Mungitor cortese, intanto, appariva sempre più insoddisfatto … neanche una briciola era caduta dalla tavola imbandita… e dunque sono cominciati i distinguo su questioni di carattere, diciamo per brevità, politiche (e non c’è niente da ridere).

Recentemente dalla carrozza sono stati fatti scendere due assessori, eletti nella Lega uno molto bene, l’altro benino, ai quali, silenziosamente e in silenzio, il Sindaco ha revocato la delega, trombadoli. Il primo ha dichiarato, quasi con soddisfazione: “…tanto volevo scendere”; il secondo invece, piuttosto animatamente, con tanto di conferenza stampa, ha annunciato: “col c…volo che volevo scendere”. Opinioni diverse…

Ma non è finita: il Giacomo sterminatore, continuando la sua corsa e tenendo ben salde le briglie della carrozza (che probabilmente considera sua, e soltanto sua), ha perso altri tre viaggiatori; il più importante tra questi è proprio colui che aveva unito il centro-destra alle elezioni, ora additato come chi vorrebbe distruggere il centro-destra medesimo.

Morale: è trascorso circa un anno e mezzo dalle elezioni, nelle quali la Lega aveva ottenuto ben otto Consiglieri (oltre al silenzioso Sindaco) e una Giunta di quattro Assessori su cinque. Oggi invece può contare su quattro Consiglieri e tre Assessori (più il Sindaco: si sa, per legge, proprio ci vuole … anche se fosse silente). Un capolavoro di diplomazia politica, manco a studiarlo sarebbe riuscito così bene. 

Forse sarebbe il caso di fermare la carrozza e di far scendere il cocchiere…ma non scende, no, no, non scende…

Il malalingua

Rettifica

Una lettera anonima, probabilmente giunta da ambienti di destra, richiede una vibrante rettifica: non è vero che la comunanza del Sindaco Cabella con Armando Pagella siano le ultime quattro lettere dei loro cognomi, come si era erroneamente scritto, bensì anche le lettere stesse sono di egual numero. Si rettifica volentieri, chiedendo scusa all’interessato e ai lettori per lo svarione.

Immagine di apertura: Il trionfo di Tito e Vespasiano, Giulio Romano.

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