Il voto utile per fermare questa destra

Enrico Letta, il Partito Democratico e la coalizione di centro-sinistra hanno messo in moto la macchina elettorale nonostante l’improvvisa rottura con Carlo Calenda e Azione. E se questo correrà al fianco di Matteo Renzi, c’è già chi pensa a ipotetici patti di desistenza. Ricordate gli accordi fra Prodi e Rifondazione Comunista nel 1996? Non ci si va troppo lontano.

Sicuramente è il caso del Voto Utile (www.votoutile.com), una piattaforma apparentemente priva di riferimenti a partiti politici, nella quale viene proposta una serie di indicazioni di voto per ciascun collegio uninominale dei due rami del parlamento.

La ratio è quella di assicurare la vittoria dei candidati di sinistra nei collegi in bilico (soprattutto quelli delle grandi città) in cambio di un sostegno ai centristi nelle regioni, come Veneto e Sicilia, dove il centro-destra dovrebbe fare capotto al maggioritario.

I voti di lista vanno per lo più a Più Europa e Impegno Civico per assicurarsi che questi raggiungano la soglia dell’1% che sbloccherebbe i voti al proporzionale per la coalizione, mentre al Senato l’unico voto utile (quando non è rivolto alla lista di Calenda) è per il Partito Democratico a causa delle dimensioni ridotte delle circoscrizioni.

L’elemento più curioso è che il voto utile, in determinate circostanze, viene assegnato addirittura al centro-destra e questo è un paradosso: per fermare la destra, bisogna votare la destra. In realtà, i voti per il centro-destra sarebbero in una manciata di collegi blindati per favorire la lista di centro, chiamata Noi Moderati e ispirata dal Presidente della Liguria Toti e il Sindaco di Venezia Brugnaro. Difatti, se questa lista dovesse raggiungere il 3%, potrà fare propri i seggi al proporzionale, mentre se dovesse rimanere ancorata al 2% dei sondaggi, i suoi voti verranno girati agli altri partiti della coalizione, forse meno accomodanti con gli avversari.

Nei collegi di Alessandria, il sito sembra dare per scontata la vittoria del centro-destra, tanto che sia alla Camera che al Senato l’indicazione di voto è per Azione e Italia Viva.

I voti per il centro-sinistra si concentrano nei grossi centri dove la vittoria è assicurata o quasi, ad esempio Torino, Milano, Bologna e Firenze, o in altri dove la gara è aperta, per esempio Genova, Parma, Roma e alcune città del Sud.

Funzionerà? Difficile da dire, a soli dieci giorni dalle elezioni. Di certo, per evitare la maggioranza della destra e un governo presieduto da Giorgia Meloni, bisogna provarle davvero tutte, incluso votare la destra.

per saperne di più https://www.votoutile.com

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