Nominare chi, dove e a fare che?

Nello scorso consiglio comunale si è discusso a lungo sul documento “Indirizzi per la nomina e designazione di rappresentati del comune presso enti, aziende e istituzioni”.  Siamo nel campo delle partecipate, vale a dire quelle aziende, enti ed istituzione di cui il Comune è socio e che sono strumentali al rendere servizi ai cittadini. 

Il Comune, e in particolare il Sindaco, è tenuto a nominare cittadini all’interno dei consigli di amministrazione delle aziende, che hanno il compito  di portare la voce del comune all’interno degli stessi.  Nella polemica politica, queste aziende spesso vengono chiamate “poltronifici”, “galassia delle partecipate”. Vedremo dopo di che aziende si tratta e chi c’è ora, nei vari enti, a rappresentare il comune.

Il documento approvato in consiglio, che ha fatto discutere per ore, non deve trarre in inganno i cittadini, che potrebbero immaginare che in quel documento si dica alle varie persone che saranno chiamate che cosa andranno a fare. Non è in questo documento che si dà loro la “linea” amministrativa. In questo documento si descrivono, molto più burocraticamente, come avverrà il processo si selezione di queste persone. Il documento, ad esempio, dice che “i rappresentanti del Comune …  devono essere in possesso di adeguata professionalità, qualificazione ed esperienza rispetto all’incarico da ricoprire”. 

Non si tratta di una novità: è dai tempi del sindaco Mario Lovelli che si apre un bando, a cui i cittadini possono manifestare la loro disponibilità ad assumere gli incarichi. Bando che ottiene sempre un discreto successo, in termini di partecipazione. 

Ma perché un documento tutto sommato burocratico, più che politico, ha fatto discutere così a lungo? 

L’opposizione ha presentato alcuni emendamenti che in parte sono stati approvati, ed in parte respinti.  Un emendamento  istituisce una sorta di “semestre bianco”: negli ultimi sei mesi di mandato, il sindaco non potrà fare nomine a meno che la “mancata nomina non crei impedimento al regolare funzionamento dell’Ente stesso”. A onor del vero, non ricordiamo di nomine negli ultimi sei mesi di mandato.  Approvato anche  l’emendamento presentato da Paolo Coscia, del Movimento 5 stelle, relativo alle relazione al comune da parte degli amministratori: nel documento originale era una all’anno, con l’emendamento diventano due. 

Respinto l’emendamento che stava più a cuore al centro destra novese, che poneva clausole di incompatibilità. Oggi uno dei requisiti di incompatibilità all’incarico è quello posto dalla legge Madia, che vieta agli ex consiglieri comunali, per tre anni dalla fine del mandato, di ricoprire incarichi nelle partecipate.  L’emendamento presentato da Maria Rosa Porta aggiungeva, tra le clausole di incompatibilità, “chi sia stato eletto con voto diretto dei cittadini Consigliere Comunale del Comune di Novi Ligure e abbia rinunciato al seggio consiliare facendosi surrogare, senza quindi partecipare nemmeno ad una seduta, nei 180 giorni precedenti alla presentazione di candidatura”. 

Si tratta di una norma che è stata definita “ad personam”, o meglio, “contra personam”. Nel centro del mirino c’è Stefano Gabriele, leader della lista civica “20xNovi”, che è stato eletto ma che ha rifiutato il seggio, lasciandolo a Rosa Carbone, che a sua volta ha rifiutato l’elezione portando così in comune il terzo classificato della lista, Alessandro Reale

Insomma, fino a che i posti nelle partecipate vengono usati per dare un riconoscimento ai “trombati” delle elezioni, come ha fatto ad esempio il precedente sindaco Cabella, allora va tutto bene. Quando invece una persona ha ottenuto ampi consensi dai cittadini, allora è da mettere da parte. 

Su “La stampa” di ieri il consigliere Giacomo Perocchio accusa: “sembra che 20XNovi dovrebbe chiamarsi piuttosto 20Xpoltrone”. Tutto questo senza che sia stata fatta ancora nessuna nomina, da parte del Sindaco. 

Ma veniamo all’elenco degli enti partecipati dal comune di Novi, i cui dati sono sul sito del comune.
Innanzitutto c’è Acos Spa. In essa siedono per il comune di Novi Maura Laveroni (presidente, compenso 19522 euro all’anno), Giorgio Pafumi (amministratore delegato, compenso 63854€), Alessio Butti (vicepresidente, 7808€). 

Segue il For.Al, nel cui Consiglio di Amministrazione per Novi siede Mauro Tasso (compenso 74 € a riunione). 

Infine c’è Srt, la società che gestisce la discarica, di cui è vice presidente Giuseppe Rapisarda (6156 €/anno). 

Le altre società partecipate dal comune sono Alexala, Amias e la Centrale del Latte, ma in esse non vi sono rappresentanti del comune di Novi. 

Vi sono poi gli enti pubblici vigilati. Tra questi il Csp, (presidente Maria Gabriella Mazzarello, consigliere Bruno Ferretti), il Csr (presidente Angelo Ravera) e l’Isral (presiedente Mariano Santaniello). In questi enti non è previsto compenso per gli amministratori. 

Infine, c’è la Fondazione Teatro Marenco, nel cui CdA siedono Ada Geraldini Caraccia (presidente), Valentina Filz (vicepresidente), Luciano Girardengo e Elisabetta Goggi. Per loro, previsto un compenso di 150€ a riunione. 

Infine, c’è la “galassia” delle partecipate Acos. Queste società sono partecipate indirette, in quanto partecipate da una società (Acos) partecipata dal comune. Le nomine in queste società non sono decise dal sindaco di Novi, ma da Acos stessa, e quindi nulla hanno a che fare con il regolamento di cui dicevamo prima. Ma evidentemente anche in queste nomine la politica ha voce in capitolo. 

Acos a sua volta detiene: 

  • il 75% del capitale di ACOS Energia S.p.A., società specializzata nella commercializzazione del gas naturale e dell’energia elettrica. In essa siede Baiardo Enzo (Fratelli d’Italia, Presidente, 516,67€ al mese), e sino a prima delle elezioni sedeva anche Giuseppe Dolcino (Lega, 258,33€). 
  • il 100% del capitale di RETI S.r.l., società specializzata nella distribuzione del gas naturale. Presidente Roberto Rossi (lega), amministratore delegato Paolo Reppetti.  Compensi: sul sito istituzionale è riportato: “In fase di aggiornamento”. Sul sito del comune di Novi riporta 3000 euro/anno per ogni consigliere più 12mila per amministratore delegato. 
  • il 100% del capitale di ACOSì S.r.l., società specializzata nella gestione calore condominiale e pubblica. In essa siedono Carrosio Angelo (Forza Italia, Presidente),   e  Bianchi Francesco Maria (Lega, Consigliere).  Per ciascun Consigliere compreso il Presidente il compenso è di 250 lordi mensili. 
  • il 63,21% del capitale di Gestione Acqua S.p.a. società che gestisce il Servizio Idrico Integrato. Nel suo consiglio di amministrazione siede Andrea Bidone (Fratelli d’Italia, compenso  800€/mese più  un gettone di presenza di 100€ a seduta). 
  • il 54%  di Gestione Ambiente S.r.l., società che si occupa della raccolta e del trasporto dei rifiuti solidi e urbani. In essa sedeva, come vicepresidente (200 €/mese) Maria Rosa Porta (Forza Italia), ma si è dimessa per la sua candidatura a sindaco di Novi. 
  • il 92,54% di Anemos S.S.D.p.A., società che gestisce impianti sportivi. Amministratore delegato Paolo Reppetti, compenso 1800€/anno. 

Tutte le cifre indicate sono lorde, se non altrimenti specificato. I dati sono tratti dal sito del comune di Novi Ligure e dai siti delle varie aziende.

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