Carrega Ligure, Coluccio (M5S): «La Regione intervenga subito, la montagna non può essere lasciata sola»

«Carrega Ligure è l’ennesima dimostrazione del fallimento delle istituzioni nel tutelare le aree interne. Sono passati tre anni e la SP 147 è ancora chiusa. Questo isolamento è inaccettabile». Con queste parole Pasquale Coluccio, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, interviene duramente dopo aver partecipato domenica mattina al consiglio comunale aperto convocato dal sindaco Luca Silvestri proprio per discutere la situazione di emergenza del piccolo comune dell’alta Val Borbera.

L’incontro, molto partecipato, si è svolto sul sagrato della chiesa parrocchiale ed è culminato con l’approvazione unanime della richiesta di scioglimento della Provincia di Alessandria, ai sensi dell’art. 141 del Testo Unico degli Enti Locali, per grave inadempienza nella gestione della viabilità.

«Il Presidente Benzi faccia il possibile e l’impossibile per rimettere Carrega Ligure in comunicazione con la propria provincia – ha dichiarato Coluccio –. Pensare di cedere la SP 147 al Comune è un’ipotesi infelice, figlia della tensione. La montagna ha bisogno di investimenti, prevenzione e attenzione continua, non di scaricabarile istituzionale».

Il consigliere pentastellato ha anche annunciato le prime azioni concrete: «Ho preso l’impegno di aiutare Carrega con tutti gli strumenti che la legge mi consente. Ho già preparato un emendamento alla variazione di bilancio regionale affinché la Regione stanzî un finanziamento straordinario per la messa in sicurezza e riapertura della strada. Martedì presenterò anche un “Question Time” sul tema in Consiglio regionale».

Un messaggio chiaro anche alla maggioranza di centrodestra: «Se la Giunta Cirio approverà questo emendamento, dimostrerà che il Piemonte è davvero una cosa sola e che nessun Comune resta isolato. Ogni euro speso qui non è un costo, ma un investimento nel futuro».

L’iniziativa di Coluccio si inserisce in un quadro sempre più teso, che vede la comunità di Carrega mobilitata da settimane per chiedere il ripristino di un collegamento viario fondamentale non solo per la vita quotidiana dei residenti, ma anche per la sopravvivenza delle attività locali e la sicurezza in caso di emergenze.

L’intervento della Regione potrebbe rappresentare un punto di svolta, ma intanto la montagna continua a far sentire la propria voce. E a chiedere, con forza, di non essere più dimenticata.

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