Una, nessuna, centomila

“Mettiti nei miei panni”, quante volte abbiamo detto o sentito dire questa espressione! Ma cosa significa realmente mettersi nei panni di qualcuno, e se quel qualcuno poi, fosse una donna?

Immedesimarsi, vivere, pensare e percepire la realtà come hanno fatto le donne nella storia, come fanno le donne dei nostri giorni non è semplice. La prima cosa a cui si pensa è l’emancipazione, la parità dei diritti, i grandi passi avanti che le donne hanno compiuto. Passi avanti? E per raggiungere quale obiettivo, forse quello di essere come gli uomini? Il lunghissimo e spesso lento cammino dell’emancipazione femminile ha portato le donne a vivere la loro vita indossando “panni”, vestiti scomodi: quelli di persone in lotta per ottenere quei diritti che sono di ogni essere umano, i vestiti di chi ha dovuto “dimenticarsi” di essere una donna per essere paradossalmente, sempre più simile ad un uomo. Il mondo occidentalizzato, globalizzato viaggia ad una velocità molto elevata, mentre il resto del pianeta rimane indietro e con lui anche le donne. Quello che noi chiamiamo progresso, in molte parti del mondo si chiama disuguaglianza, quelle che noi chiamiamo opportunità, altrove si chiamano discriminazioni. E le donne cos’hanno fatto? Nonostante tutto sono state protagoniste di grandi scoperte scientifiche, di grandi rivoluzioni sociali; hanno attraversato guerre, sono andate nello spazio. Hanno indossato quel “vestito scomodo” dell’incomprensione, dell’inadeguatezza, della fatica. Hanno provato a conciliare il voler essere mogli, madri, sorelle, amiche con l’esigenza fondamentale di essere finalmente se stesse. Essere una donna non è una delle possibili condizioni dell’essere umano, non è il contrario di essere un uomo: è sostanza vitale, è il ponte che collega il vecchio con il nuovo, il passato con il futuro. Per essere donne bisogna essere libere, nel lavoro, nella famiglia, nella società. Libere di scegliere, libere di decidere con entusiasmo e senza paure di seguire nuove strade e di essere felici. Libere di non dover corrispondere ad un modello precostituito, ma dimostrare che in ogni donna se ne possono trovare almeno centomila! 

A seconda di dove volgiamo lo sguardo ci accorgiamo che c’è ancora così tanto da fare, con le donne e per le donne. Non c’è tempo da perdere, non dobbiamo aspettare le occasioni per farlo, dobbiamo crearle! Cominciamo dalla nostra città, cominciamo da Novi! Il gruppo 20perNovi crede nella fondamentale importanza di coinvolgimento delle ragazze, dalle giovani donne, di tutte le donne: non lasciamo che il nostro futuro lo scrivano gli altri! Stiamo pensando a una nuova idea di città, cominciamo subito a metterci nei panni di una donna, ne abbiamo tutti bisogno!             

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Rosa Carbone

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