Circa un anno fa ci fu uno scambio epistolare tra il sindaco di Novi Muliere e l’amministratore unico di 5 Valli servizi, Paolo Caviglia (nella foto). Motivo del dibattere, lo stato di salute della società incaricata del servizio di raccolta rifiuti nelle valli tortonesi e nella Val Borbera.
Il Sindaco di Novi aveva dichiarato in consiglio comunale che 5 Valli non navigava in buone acque, dal punto di vista economico e finanziario. Il presidente di 5 Valli Paolo Caviglia aveva replicato, via lettera, dicendo che l’azienda era sana e invitando Muliere a scusarsi. Cosa che, lo riportiamo per dovere di cronaca, il primo cittadino si guardò bene dal fare. Tutti i dettagli di questa vicenda li trovate nell’articolo linkato a fondo pagina.
Ora, ancora una volta ci giungono voci preoccupanti sullo stato di salute di 5 Valli e sapendo che l’avvocato Caviglia è un nostro affezionato lettore, vorremmo porgli alcune domande.
Innanzitutto, ci permettiamo di chiedere quali sia lo stato di salute della società che, lo ricordiamo, è di totale proprietà dei comuni in cui effettua il servizio. Si tratta di una società, come si suol dire, “in house”.
Pare che la società abbia chiesto una proceduta di composizione negoziale di crisi per far fronte alle richieste dei creditori. Contiamo sul fatto che Caviglia possa confermare o negare queste voci.
La procedura di composizione negoziale è un meccanismo introdotto nell’ordinamento italiano per aiutare le imprese in difficoltà economico-finanziaria a evitare il fallimento (oggi “liquidazione giudiziale”) attraverso un percorso di risanamento concordato con i creditori.
Questa procedura va interessare Tribunale e Camera di Commercio, che vanno a nominare esperti che si occupano di gestire questa operazione, in cui sostanzialmente l’azienda “alza le mani” e si rimette alle capacità di altri gestori per cercare di rinegoziare i propri debiti.
Poniamo che il debito in questione sia di 2 milioni, ad esempio. In caso di parziale o totale fallimento della trattativa con i creditori i Sindaci dei comuni soci lo sanno che, visto lo status di azienda in house, dovranno pagare di tasca propria, e magari prepararsi alle conseguenti azioni della corte dei conti?
In particolare, ne sono consapevoli alcuni Sindaci dei comuni di quella zona che stanno perorando la causa di trasferire la gestione della risorsa idrica da Gestione Acqua ad Amias, altra società che ha visto, per le sue precedenti condizioni economiche, un lento declino, fino alla quasi scomparsa. Sono consapevoli che potrebbero ripetere una operazione simile a quella di 5 Valli con conseguenze molto più devastanti?
Se così fosse, la situazione sarebbe grave perché 5 Valli a fianco dei pessimi risultati mostrati nel campo della raccolta rifiuti avrebbe anche accumulato forti debiti. Debiti che potrebbero un giorno ricadere sui sindaci dei 37 comuni soci della società.
Ricordiamo che nel territorio dei 115 comuni che aderiscono al Consorzio Servizio Rifiuti (che ha sede a Novi) operano tre aziende di raccolta: Econet, che si occupa della zona ovadese e acquese; Gestione Ambiente, che si occupa della zona novese e tortonese; e 5 Valli Servizi, che opera nelle valli. In base agli ultimi dati ufficiali, diffusi dalla Regione Piemonte, Econet ha raggiunto nei comuni che serve una percentuale di raccolta differenziata di quasi il 90%, Gestione Ambiente ha superato l’80% mentre 5 Valli è ferma al 37%. In sostanza, in questi anni di attività, 5 Valli non è riuscita ad attivare il servizio di raccolta differenziata spinta.
Insomma, soldi spesi tanti ma risultati pochi, visto il deludente 37% raggiunto.
Se a fianco di questo insuccesso dal punto di vista operativo, si accompagna un altrettanto deludente risultato sul piano finanziario, forse è meglio che i Sindaci comincino a preoccuparsi.
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Buongiorno, mi pare che anche nelle società in house si applichi, per gli aspetti analizzati nell’articolo, il diritto societario ordinario , per cui non sussiste in capo ai Comuni soci alcun obbligo di assumere a carico dei propri bilanci eventuali debiti societari.