Il governo israeliano di Netanyahu ha approvato un nuovo piano per finire di attuare il genocidio del popolo palestinese.
Gaza è diventata un campo di concentramento per più di 2 milioni di bambini, donne e anziani, lasciati morire di stenti privazioni e bombardamenti.
Benjamin Netanyahu ha pronunciato parole che resteranno incise nella storia come marchio di infamia: ha detto apertamente di voler “invadere Gaza”.
Non ha usato giri di parole, non ha nascosto l’intento dietro un linguaggio diplomatico. Ha parlato di invasione e lo sta facendo!!!!
Oltre trentamila morti. Più della metà donne e bambini. Interi quartieri rasi al suolo. Ospedali bombardati. Convogli umanitari colpiti. La fame usata come arma. Gaza è diventata un cimitero a cielo aperto. E tutto questo sotto gli occhi del mondo.
Eppure, il nostro governo, il governo guidato da Giorgia Meloni, resta in silenzio. Un silenzio assordante, vergognoso, complice. Un silenzio che vale più di mille parole, perché mentre si tace, si approva. Mentre si tace, si diventa parte dell’aggressione.
Meloni non ha detto una sola parola di condanna, non ha chiesto la fine dei bombardamenti, non ha alzato la voce per i bambini di Gaza. E questo silenzio, questo vergognoso silenzio, è un crimine politico e morale.
L’Italia, Paese fondatore dell’Unione Europea, Paese che si vanta di avere una Costituzione nata dalla Resistenza, oggi si gira dall’altra parte. Ma noi no. Noi non ci giriamo dall’altra parte. Noi chiamiamo le cose con il loro nome: quello che sta facendo Netanyahu è un crimine contro l’umanità.
E chi tace, chi resta neutrale, chi parla solo di “difesa di Israele” senza dire una parola sui crimini commessi a Gaza, è complice.
Non siamo antisemiti, siamo antifascisti. Non siamo contro il popolo israeliano, siamo contro un governo che ha perso ogni residuo di umanità. Così come siamo contro tutti i governi che, in nome della geopolitica, chiudono gli occhi su crimini indicibili.
E voglio dire anche questo: non possiamo accettare la narrazione secondo cui chi chiede giustizia per i palestinesi è dalla parte del terrorismo. Non accettiamo questo ricatto morale. Noi siamo dalla parte della pace, della vita, dei diritti. E per questo diciamo: stop al massacro, cessate il fuoco subito, giustizia per il popolo palestinese.
E lo diciamo anche ai compagni e alle compagne della sinistra italiana: non si può restare in coalizioni dove la guerra viene tollerata, dove la ragione di Stato vale più della dignità umana. Se la sinistra vuole avere un senso, deve alzare la voce. Deve rompere il silenzio. Deve dire con chiarezza: nessuna ambiguità, nessuna complicità con chi bombarda civili.
Ora è il momento di alzare la testa di mobilitarci, di costruire ponti di solidarietà, di scendere in piazza, di fare pressione ovunque possiamo.
Il futuro che vogliamo non è fatto di massacri impuniti, di governi cinici, di silenzi codardi. Il futuro che vogliamo è fatto di giustizia, di pace, di umanità.
E lo costruiremo. Senza paura, con la forza della verità e della solidarietà.
Palestina libera. Stop al genocidio. E vergogna per chi resta in silenzio.
Robbiano Laura PRC
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Un commento su “Basta Tacere!”
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Una vera tragedia umanitaria . La vittoria della indifferenza